Antonio Canova
Dizionario Arte

Antonio Canova (1757-1822)

Antonio Canova

Scultore italiano, lavorò soprattutto con il marmo. Fu lo scultore più importante e influente del neoclassicismo. Si ritiene superiore  anche a Thorvaldsen e per prestigio e fama internazionale, celebrato in prosa e versi dai migliori scrittori del tempo.

Figlio di uno scalpellino

Figlio di uno scalpellino, Antonio Canova iniziò a lavorare molto giovane presso uno scultore locale con il quale si trasferì a Venezia nel 1770. Le sue prime opere erano spensierate e naturalistiche (Dedalo e Icaro, 1779, Museo Correr, Venezia). dopo il trasferimento a Roma, nel 1780, il suo stile divenne più solenne e fortemente segnato dall’influenza dell’antichità. Teseo e il Minotauro (1781-83, Victoria & Albert Museum, Londra) fu la sua prima grande opera romana, e presto seguì la serie di prestigiose commissioni che gli vennero affidate per la tomba di papa Clemente XIV nella basilica dei Santissimi Apostoli (1783-87) e di papa Clemente XIII (1783-92) in San Pietro.

In seguito l’ascesa continuò e Antonio Canova lavorò per molti personaggi importanti in tutta Europa, tra cui Napoleone, Caterina II di Russia e l’imperatore Francesco II; questi lo invitarono a trasferirsi rispettivamente a Parigi, in Russia e a Vienna, ma Canova declinò sostenendo di poter lavorare solo a Roma.

Tra le sue opere più celebrate

Tra le sue opere più celebrate citiamo: un grande nudo di Napoleone (marmo originale, 1802-06, Wellington Museum, Londra; copia in bronzo nel cortile di Brera, Milano); un ritratto della sorella di Napoleone (Paolina Borghese, 1805-07, Galleria Borghese, Roma); un equivalente marmoreo della Mme Récamier di Jacques-Louis David; due versioni delle Tre Grazie, la prima commissionata dall’imperatrice Giuseppina, prima moglie di Napoleone (1812-16, Ermitage, San Pietroburgo), la seconda dal sesto duca di Bedford (1814-17, posseduta congiuntamente dal Victoria & Albert Museum di Londra e dalla National Gallery di Edimburgo).

Paolina Borghese (Canova) - Wikipedia
Ritratto di Paolina Borghese

Canova lavorò moltissimo per la corte papale

Canova lavorò moltissimo per la corte papale e, dopo le guerre napoleoniche, divenne, sotto papa Pio VII, responsabile del recupero delle opere trafugate dai francesi. In questo ruolo visitò Parigi nel 1815 e più avanti nello stesso anno si recò a Londra per vedere i fregi del Partenone (vedi Elgin, marmi di).

In entrambe le occasioni si accolse come una celebrità. Nel 1816 fu nominato marchese d’Ischia dal papa. Poco dopo si ritirò presso la nativa Possagno, dove fece costruire una chiesa, conosciuta come ‘il tempio di Canova’, dove poi fu sepolto. Poco lontano sorge la casa dov’era nato, nella quale intorno al 1830 fu collocata una vasta collezione di sculture. Con esse qualche esemplare dei dipinti che eseguiva occasionalmente.

Canova lavorò moltissimo per la corte papale

Canova era noto per la generosità nei confronti dei giovani scultori ed esercitò a lungo un’influenza fondamentale, che tuttavia scemò nel tardo XIX secolo, quando l’avvento del romanticismo e la riscoperta della scultura greca posero in ombra il suo lavoro, ritenuto da molti freddo o insipido.

La sua fama rivisse alla fine del XX secolo, quando i pregi del suo lavoro, a lungo oscurati dalla critica totale al neoclassicismo, furono riscoperti.

Canova fu infatti un artista

Canova fu infatti un artista dallo stile molto più personale dei suoi contemporanei neoclassicisti, e diede sempre grande importanza all’intervento personale sul materiale; ebbe molti assistenti, ma fu sempre l’unico responsabile del taglio finale, e consigliò sempre ai suoi allievi di osservare la natura e di studiare il lavoro dei grandi maestri dell’antichità per giungere, dopo un attentissimo confronto, a uno stile personale.

Uno degli aspetti fortemente avveniristici della sua opera è il progetto della scultura Amore e Psiche (1783-93, Louvre, Parigi), pensata per essere ruotata e osservata sotto luci colorate -quasi una premonizione dell’arte cinetica.

Nascita: Possagno 1757;
Morte: Venezia 1822

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