Dizionario Opera

Canterina, La

Il compositore imbocca con questo intermezzo (forse già rappresentato a Eisenstadt nell’estate del 1766) la strada del teatro comico, facendo tesoro delle più moderne esperienze europee (la Cecchina di Piccinni era andata in scena pochi anni prima).

Gasparina abita con la presunta madre, Apollonia, presso il suo insegnante di canto, Don Pelagio. La ragazza è attratta dal giovane Don Ettore, dal quale pretende qualche segno tangibile d’amore. Questi arriva poco dopo con una collana di diamanti ma, sorpreso dal maestro di cappella, viene presentato come un sedicente commerciante di abiti. Stabilito un appuntamento alla bottega del caffè, Don Ettore viene fatto uscire, e così anche la madre di Gasparina. Al maestro di musica resta così libero il campo per dichiararsi alla ragazza, che grazie al ritorno di Apollonia può evitare di rispondere alle insistenti profferte amorose. Lasciata la sala, Don Pelagio sente le due donne prendersi gioco di lui parlando con Don Ettore: infuriato, chiama le guardie per cacciarle di casa. La ragazza riuscirà tuttavia a farsi perdonare dal maestro, esibendosi infine in un teatrale svenimento, cui pone rimedio il pronto intervento degli altri tre personaggi, e in particolar modo i generosi doni dei due uomini, molto apprezzati dall’avida canterina.

Il magistero italiano è riscontrabile nei finali, in particolare in quello del primo atto, che integra l’azione scenica in un tessuto musicale fortemente unitario, in cui gli interventi dell’orchestra e delle voci sono unificati attraverso cellule ritmiche pervasive. Ugualmente rimarchevole è la fusione di recitativo e aria che caratterizza il primo brano dell’intermezzo, scelta forse dovuta all’influenza di un altro operista napoletano, Nicola Logroscino. Anche l’orchestrazione di questo esperimento comico di Haydn presenta molteplici motivi d’interesse, come la presenza in partitura di due corni inglesi, utilizzati nell’aria di Gasparina “Non v’è chi mi aiuta”, ambientata in un corrusco do minore (tonalità insolita per questi strumenti). Non meno sorprendente è la parte dei due corni obbligati nell’aria deliberatamente ‘fuori luogo’ “Io sposar l’empio tiranno”, parodia delle convenzioni vocali dell’opera seria. L’intreccio di questo intermezzo (il maestro di musica innamorato dell’allieva rapace e senza scrupoli, che gli preferisce un giovane rivale) figura già nella ? Dirindina di Domenico Scarlatti. La collaudata comicità del soggetto venne ancor più enfatizzata alla ‘prima’ con un espediente da commedia dell’arte: il ruolo di Don Ettore venne interpretato en travesti da Barbara Dichtler, mentre suo marito Leopold impersonava, cantando in falsetto, la sedicente madre della canterina.

Type:

Intermezzo in musica in due atti

Author:

Joseph Haydn (1732-1809)

Subject:

libretto di autore ignoto

First:

Presburgo, 16 febbraio 1767

Cast:

Don Pelagio, maestro di cappella (T); Gasparina, canterina (S); Apollonia, sua falsa madre (S); Don Ettore, figlio di un mercante (S)

Signature:

r.m.

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