Carlo Nordio, chi è il neo Guardasigilli del governo Meloni?
Ex pm, magistrato baluardo delle battaglie della destra e sostenitore dell’immunità parlamentare, ecco chi è il nuovo ministro della Giustizia
L’ex magistrato Carlo Nordio, in pensione dal 2017, è il nuovo ministro della Giustizia del governo Meloni. Nella sua carriera quarantennale è sempre stato voce della destra ed è stato spesso critico delle posizioni del Consiglio Superiore della Magistratura. È riuscito a convincere persino Silvio Berlusconi che avrebbe preferito l’alleata Maria Elisabetta Alberti Casellati. Succede a Marta Cartabria.
Ecco chi è Carlo Nordio
Nato il 6 febbraio 1947 a Treviso entra in magistratura nel 1977 e ci rimane fino al pensionamento nel 2017. Dal 1983 al 2009 svolge funzioni di pubblico ministero presso la procura veneziana per poi diventare procuratore aggiunto fino al 2013. Dal 2013 al 2016 diventa procuratore vicario per chiudere la carriera da magistrato nel 2017 come procuratore facente funzioni.
Grande avversario della Procura di Milano durante il periodo di “Mani Pulite”, è da allora il magistrato di riferimento delle battaglie della destra. Ha lavorato anche ad altre inchieste storiche come quella sul MOSE, che ha condotto in prima persona e ha comportato l’arresto di 35 persone per corruzione nel 2014, sulle Brigate Rosse venete e sui sequestri di persona. Da quando è in pensione ha attaccato con veemenza le riforme del Movimento 5 Stelle e si è espresso a favore del referendum sulla giustizia promosso dalla Lega di Matteo Salvini. Eletto oggi con Fratelli d’Italia, ma era favorevole anche ai quesiti che FdI non appoggiava, come quello sull’abolizione della legge Severino. Ora però si attiene al programma del partito: “L’abolizione della Severino non c’è. E quindi non la abolirò. Lo stesso vale per l’ergastolo, anche se penso che andrebbe abolito. Idem per l’immunità parlamentare e per le intercettazioni che, secondo me, andrebbero limitate. Alcune sono indispensabili e altre dannose perché limitano la libertà dei cittadini”, dice il neo ministro al Corriere della Sera e al Messaggero.
Nonostante alcune differenze di vedute con Giorgia Meloni, quest’ultima l’ha scelto come uomo di punta per le consultazioni al Quirinale con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e come neo guardasigilli. Carlo Nordio, infatti, è stato eletto nel collegio uninominale del Veneto (Treviso) per la destra con il 56,24%, battendo la candidata del centrosinistra, Cristina Guarda, ferma al 22,74%.
I programmi di Carlo Nordio
Tra le prime dichiarazioni rilasciate dal neo ministro ce n’è una alquanto sorprendente: velocizzare i processi anche con depenalizzazioni. “Vanno velocizzati i processi, anche con una forte depenalizzazione e quindi una riduzione dei reati”, dice Nordio. “In Italia pm e gip si sentono quasi obbligati a portare avanti il procedimento fino al rinvio a giudizio o all’archiviazione. Introducendo il potere per il pm di filtrare a monte i casi di cui viene investito e di non procedere per quelli che ritiene insussistenti, ci sarebbe un gran carico di lavoro in meno”, aggiunge il ministro. Poi c’è la questione della separazione delle carriere, tema di cui si è occupato spesso in passato. “Mai e poi mai, ho pensato alla separazione delle carriere come primo passo verso un controllo del governo sul pubblico ministero. Mi fa inorridire solo l’idea”, puntualizza. Per lui l’indipendenza della magistratura è “un idolo. Se non ne avessi un rispetto sacrale non avrei fatto il magistrato ma l’impiegato”, ribatte Nordio.
Foto di copertina: ANSA
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Editor: Lorenzo Bossola
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