“Caro Pier Paolo” di Dacia Maraini: un libro di ricordi e sogni

Roberto Cotroneo ha spinto Dacia Maraini, una delle amiche più vicine a Pasolini, ad aprire la scatola segreta dei ricordi.

Nelle 240 pagine del libro la scrittrice intesse un dialogo intimo e sincero con il suo amico, capace di prolungare e ravvivare un affetto profondo, nutrito di stima, esperienze artistiche e cinematografiche, idee e viaggi condivisi con Alberto Moravia e Maria Callas alla scoperta del mondo, in particolare dell’Africa.

Maraini costruisce questa confessione delicata come una corrispondenza senza tempo, in cui tutto è presente e vivo. Nelle lettere a Pier Paolo che definiscono l’architettura narrativa del libro hanno un ruolo centrale i sogni che si manifestano come uno spazio di confronto, dove affiorano con energia i ricordi e si uniscono alle riflessioni che la vita, il pensiero e il mistero sospeso della morte di Pasolini ispirano ancora oggi all’autrice.

Lo stile intessuto di grazia e dolcezza, ma anche di quella componente razionale e ferma, caratteristica della scrittura di Dacia Maraini, rendono questo disegno della memoria, che unisce passato, presente e futuro, l’unica voce possibile per capire, oggi, chi è stato davvero un uomo che ha fatto la storia della cultura del Novecento.

L’autrice di “Caro Pier Paolo”

Dacia Maraini, discendente da una nobile famiglia siciliana, trascorse l’infanzia in Giappone. Ritornata in Italia, dopo un periodo a Bagheria, raggiunse il padre a Roma. Nel 1957 fondò la rivista letteraria «Tempo della letteratura». È stata compagna dello scrittore Alberto Moravia. Con la raccolta di racconti Buio (1999) si è aggiudicata il Premio Strega. Con La lunga vita di Marianna Ucrìa(1990), tra i romanzi italiani più venduti degli ultimi decenni, ha vinto il premio Campiello.

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Editor: Marta Cinnadaio