Caso di Puff Daddy: Dall’esordio nella musica agli scandali. Ora accusato di oltre 100 abusi
Sean John Combs, in arte P-Diddy, è un noto rapper e discografico americano che è stato al centro di diversi scandali e cause sia legali che civili, su di lui ci sono oltre 100 accuse di abusi, sia di giovani artisti sia di ragazzini invitati ai suoi party.
Caso Di Puff Daddy: La storia del discografico Newyorkese dagli esordi al suo declino colmo di scandali
Gli inizi della Carriera
Sean John Combs, conosciuto al mondo come Puff Daddy, è nato il 4 novembre del 1969 a New York, figlio di uno spacciatore e una modella. All’età di 19 anni, dopo aver lasciato gli studi al College, si avvicina al mondo del rap, iniziando a lavorare per la famosissima Uptown Records, fondata da Andre Harrell. Diddy ha dimostrato fin da subito la sua dote innata, tant’è che in breve tempo divenne uno dei talent director più importanti, lanciando artisti del calibro di Jodeici.
Nel 1992 dopo tante divergenze con Harrel decide di lasciare la Uptown Records, per dedicarsi ad un progetto più personale e l’anno successivo avvia la sua etichetta, la Bad Boy Records, dove lanciò Lil Kim e The Notorius BIG. Con quest’ultimo fa uscire nel 1994 l’album “Ready to Die”, uno dei più grandi successi della storia hip pop mondiale, che arriva a vendere 6 milioni di copie.
La Bad Boy Records ha acquisito tanta popolarità anche grazie ai continui dissing tra Diddy e The Notorius Big con il rapper Tupac Shakur e alla faida tra East e West Coast, anche se inizialmente i rapporti erano ottimi, tant’è che si sono svolti dei live congiunti dove si vedevano i tre esibirsi insieme. Il punto di rottura arriva intorno alla metà degli anni 90 con una sparatoria, in cui il rapper Tupac si salva miracolosamente, accusando in seguito i due ex-amici di essere i mandanti.
Questa faida fatta di musica e gang arriva al termine in due momenti chiave: il 1° nel 1996 con l’uccisione in una sparatoria di Tupac e il 2° a marzo del 1997 con la morte di Notorius Big. Entrambe le morti per le autorità non sono collegate alla rivalità, anche se rimangono ricoperte da un alone di mistero.(Con voci non confermate del coinvolgimente di Puff Daddy)
L’arrivo alle stelle
Con la morte dell’amico The Notorius Big, Diddy decide dedicarsi alla musica facendo uscire poco dopo il suo primo album: ” No way Out ” e in parallelo il singolo “I’ll Be Missing You” un featuring fatto con Faith Evans la vedova di Notorius, tra i due rimarrà un legame molto forte e longevo.
L’album è un successo ed arriva a vincere 2 Grammy, 1 come migliore performance in un duo o gruppo e l’altro come miglior artista esordiente. La sua carriera musicale è continuata fino ai giorni d’oggi, sia come cantante sia come produttore discografico. L’artista si avvicina lentamente anche al mondo di Hollywood, avendo relazioni con diverse figure predominanti dello spettacolo, come Kim Porter e Jennifer Lopez.
Lo ritroviamo in tutti gli eventi di rilevanza, dagli eventi cinematografici, alle sfilate di alta moda come quelle di Domenico Dolce e Stefano Gabbana . La sua influenza nel mondo dello spettacolo lo porta ad arrivare ai vertici degli schermi statunitensi, si possono ricordare gli sketch con l’attore Robert De Niro.
L’inizio della fine
L’Oasi di vita perfetta di Puff Daddy inizia a vacillare nel 2023, quando la cantante Cassie, sua ex-fidanzata, presenta una denuncia al tribunale federale di Manhattan per violenze e abusi sessuali, fisici e psicologici, con manipolazioni portate avanti attraverso minacce continue sulla carriera e sulle condizioni di vita. Una delle prove che gli inquirenti hanno rinvenuto è un filmato in cui il produttore discografico picchiava violentemente la compagna. Quest’accusa si è poi conclusa grazie un accordo extra-giudiziario e delle scuse pubbliche, ma ormai il mondo sapeva e iniziava a porsi domande, rivelando lentamente svariati scheletri dall’armadio.
Da pestaggi e sparatorie arrivando all’associazione a delinquere.
Le Accuse del Caso di Puff Daddy
Il Rapper e produttore discografico è stato arrestato il 16 Settembre 2024 dall’FBI, con accuse ancora più gravi di quelle portate avanti dalla ex-fidanzata, includono associazione a delinquere, frode e coercizione per traffico sessuale, con episodi che risalgono fino ai primi anni ’90. Ciò che rende il caso particolarmente allarmante è che Diddy avrebbe utilizzato il suo potere nell’industria per manipolare e sfruttare sessualmente giovani donne e uomini, tutto ciò avveniva alla luce del sole all’interno dei suoi esclusivissimi white-party, a questi infatti presenziavano alcuni dei più grandi nomi dello star system, tra popstar, rockstar, divi di Hollywood e personaggi famosissimi.
Con tutte queste accuse in sospeso, il futuro di Sean Combs appare più cupo che mai. Le accuse legali, se provate in tribunale, potrebbero portare a conseguenze molto gravi per il produttore. Secondo la legge americana, per i reati di cui è accusato, Diddy potrebbe rischiare un minimo di 15 anni di carcere. Tuttavia, la gravità delle imputazioni potrebbe portare anche ad una condanna all’ergastolo.
La pressione mediatica e il peso delle testimonianze potrebbero rendere il processo ancora più delicato, mentre il numero di persone coinvolte nelle indagini continua a crescere, di fatti si sono aperte oltre un centinaio di denunce per abusi sessuali in casi civili, portate avante da persone che avevano partecipato da giovanissimi alle sue feste.
WHITE PARTY E FREAK OFF: La doppia faccia della stessa festa
Le sontuose feste a casa del rapper pare fossero strutturate in due parti: il White Party, festa con il dress code rigorosissimo (ci si doveva presentare vestiti esclusivamente di bianco), alcol e musica, erano considerati i party più importanti, sia per la popolarità dei presenti sia per la bellezza dell’evento. Poi vi era una seconda parte più oscura e privata, i freak off, veri e propri show di performance sessuali estreme in cui donne e uomini subivano i più svariati abusi, drogati e costretti a idratarsi tramite flebo per portare avanti quelle terrificanti e degradanti maratone del sesso.
Inoltre secondo l’accusa , Diddy le avrebbe filmate per poi ricattarle con minacce di revenge porn. In questo lato macabro della casa del produttore non potevano arrivare tutti i partecipanti fossero coinvolti anche nei freak off: come ha spiegato Tom Swoope, produttore di eventi che ha raccontato la sua esperienza diretta sul suo canale Youtube, alle feste organizzate da Puff Daddy erano presenti diversi livelli di accesso.
Quindi si poteva essere invitati ai White Party senza poi avere il pass per i freak off, riservati probabilmente a una cerchia più ristretta e forse più intima. Questo sistema di abusi continui sarebbe stato attivo per anni, con eventi che risalgono fino al 2008, coinvolgendo diverse persone. Oltre alle testimonianze portate avanti da circa 130 persone in cause civili separate, delle provate sono state rinvenute durante la perquisizione dell’ abitazione di Combs, come circa 1000 bottiglie di olio Johnson Baby e altri lubrificanti.
Perchè si parla di crollo dell’industria musicale
L’arresto di Sean Combs rappresenta solo la punta dell’iceberg. Se le accuse verranno confermate, potrebbe aprirsi una nuova fase di denunce nell’industria musicale, simile a quanto accaduto a Hollywood con il movimento #MeToo. Le accuse mosse al produttore, infatti, coinvolgono non solo i suoi presunti abusi, ma anche un’intera rete di collaboratori e frequentatori dei suoi famosi “festini”, che ora rischiano di diventare il simbolo di uno scandalo che potrebbe travolgere molti.
Infatti sono state pubblicate sui social media liste con le persone presenti ai white party, tra cui la maggior parte degli artisti di fama mondiale, anche se per ora sappiamo solo che hanno partecipato alla parte meno oscura e macabra della festa.
Conclusioni: La storia completa di P-Diddy, discografico americano che è stato al centro di diversi scandali e cause.
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