Caso Julian Assange, nuova richiesta di estradizione negli USA per il giornalista investigativo
Il caso Julian Assange arriva a un punto di svolta, con l’apertura del processo a Londra. L’Alta Corte della Capitale inglese, infatti, esaminerà oggi e domani il ricorso degli avvocati del 52enne australiano che così vogliono ottenere un nuovo appello contro la decisione dell’allora ministra dell’Interno britannica Priti Patel, che nel 2022 accordò il trasferimento di Assange negli Stati Uniti.
Caso Julian Assange: nuova richiesta di estradizione negli USA
Sono giorni d’apprensione per il caso Julian Assange. Il caso che riguarda il giornalista investigativo potrebbe vedere una svolta importante, nella quale è in gioco la reputazione di tutto un . Sconosciuto ai molti, nel 2010 la sua inchiesta tramite la fuga di documenti ritenuti riservati fece tremare molte cancellerie mondiali per la pubblicazioni di documenti riservati passati alla storia come scandalo Wikileaks.
Julian Assange, da sempre molto afferrato con le tecnologie, già nel 1995 era stato condannato per hackeraggio. Fortunatamente, Assange patteggiò la pena e promise di non addentrarsi più in un mondo tanto sconosciuto quanto rischioso. Tuttavia, nel 2010 emerge di fatto alla notorietà dell’opinione pubblica mondiale per via della pubblicazione di una serie di documenti molto riservati.
Tramite il suo blog d’informazione Wikileaks, che letteralmente significa “fuga di notizie”, uscirono centinaia di notizie alquanto spinose su cancellerie di tutto il mondo. Alcuni governi come quello degli USA, visibilmente irritati per tale azione da parte del giornalista investigativo, si sono mossi richiedendo un suo arresto. L’accusa da parte di Washington è di cospirazione e spionaggio.
Assange per contro ha dovuto passare una continua migrazione per sfuggire all’arresto da parte delle autorità americane. Prima all’ambasciata dell’Ecuador come rifugiato politico, poi come carcerato con l’arresto e l’incarcerazione presso la struttura di Belmarsh dal 2019, il caso julian Assange neo corso degli anni ha infuso e non poco ampio dibattito soprattutto in Occidente.
Ora, l’alta corte di Londra ha nelle proprie mani il destino non solo di un giornalista ma quello della libertà di stampa. I sostenitori di Julian Assange ritengono che un’eventuale estradizione negli USA rappresenterebbe la fine non solo sua ma del concetto di libertà di parola e di stampa. Altri più scettici, invece, ritengono che Assange si sia spinto troppo oltre e che è quindi giusto che affronti il processo in America.
Caso Julian Assange, un “Navalny al contrario”?
In qwuesti giorni il caso Julian Assange è messo un poco all’ombra per via della clamorosa scomparsa di Alexej Navalny. Il dissidente russo più noto, deceduto in questa settimana, sta tenendo ampio scambio di opinioni nell’opinione pubblica europea ed americana. Tuttavia, il caso Julian Assange dimostra come non si debba commettere lo stesso errore del regime di Putin nei confronti del giornalista investigativo.
La sua reclusione che dura ormai da cinque anni rappresenta un punto importante per la storia del giornalismo d’inchiesta. Quando il Washington Post subì il processo per spionaggio da parte del governo americano a seguito del faldone di documenti top-secret sul Vietnam, fu assolto con la seguente motivazione “La stampa serve chi è governato, non chi governa”. Andrà così anche per Assnge?
Conclusioni il caso Julian Assange a un punto di svolta: l’alta Corte di Londra si pronuncia
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