Caso Pozzolo e Delmastro. Cosa sappiamo e le dichiarazioni dei testimoni
Il caso Pozzolo riporta in auge la questione dell’immunità parlamentare per deputati e senatori in carica, invocata dall’esponente di Fratelli d’Italia dopo quanto avvenuto a una festa di Capodanno nel Biellese: un colpo partito dalla sua pistola ha ferito il genero di un uomo della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro
Cosa sappiamo
Durante l’ultimo dell’anno a Rosazza un colpo è partito dalla pistola carica del deputato Emanuele Pozzolo, ferendo il genero di un agente della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, che era tra i partecipanti. La persona colpita di striscio dal proiettile se l’è cavata con una prognosi di pochi giorni. Episodio grave e grottesco che poteva andare molto peggio.
La procura di Biella ha aperto un fascicolo nei confronti del parlamentare: anche se Pozzolo sostiene di non essere stato lui a sparare, il colpo è partito dalla sua arma e quindi la mossa della procura è un atto dovuto per poter compiere tutte le indagini.
Stando a quanto emerso, in un primo momento il deputato avrebbe fatto ricorso all’immunità parlamentare rifiutando di sottoporsi al test dello stub, vestiti compresi, per verificare se addosso avesse tracce di polvere da sparo
La mattina successiva alla festa Pozzolo avrebbe accettato di sottoporsi al test dello stub sia sulle mani sia sugli indumenti, richiamando tuttavia l’immunità parlamentare per opporsi al sequestro degli abiti. Gli investigatori sono certi che il passare delle ore non ha messo a rischio l’attendibilità del test
Caso Pozzolo, come funziona l’immunità parlamentare invocata dal deputato di FdI
L’Autorità giudiziaria deve ottenere un’ “autorizzazione a procedere” dalla Camera o dal Senato per condurre indagini su un membro del Parlamento, garantendo così l'”inviolabilità” che si applica solo durante il mandato parlamentare. La richiesta viene depositata dalla procura competente, esaminata da un organo specifico (come la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari al Senato o la Giunta per le autorizzazioni alla Camera).
La Giunta propone relazioni che vengono votate dai membri, e la richiesta passa infine all’Aula dove i parlamentari decidono di accettarla o respingerla. La Giunta gestisce anche questioni sulla insindacabilità delle opinioni e dei voti dei deputati, nonché sull’autorizzazione per procedimenti penali contro ministri deputati. Dopo la riforma del 1993, la magistratura può condurre indagini su un deputato senza richiedere l’autorizzazione della Camera, tranne nel caso di arresto o altre limitazioni della libertà personale.
Chi è Emanuele “Manny” Pozzolo
Emanuele Pozzolo, soprannominato “Manny”, ha 38 anni, è un consulente legale, sposato e con tre figli, ed è un deputato alla prima legislatura: è stato assessore alle politiche giovanili a Vercelli. In passato era stato espulso dal partito di Alleanza Nazionale per aver criticato il leader Gianfranco Fini, in seguito era stato eletto come indipendente nelle liste della Lega a Vercelli. Era poi passato a Fratelli d’Italia anni fa, ben prima degli ultimi successi elettorali.
Nel 2017 si lasciava andare a qualche nostalgica citazione: “La lotta è l’origine di tutte le cose perché la vita è tutta piena di contrasti (Benito Mussolini)”. Nel 2013 e nel 2015 esaltava con tweet entusiastici Vladimir Putin, definito “unico vero leader politico occidentale”.
Nel 2019 fu nominato assessore comunale alle Politiche giovanili del comune di Vercelli. Apertamente contrario ai vaccini, durante la pandemia Pozzolo mise in difficoltà il sindaco Andrea Corsaro e l’intera maggioranza impegnata nell’organizzazione della campagna vaccinale.
Sul suo profilo Facebook scrisse dell’«arroganza pseudo-scientifica di chi mette all’indice esseri umani che non intendono sottoporsi a un trattamento sanitario di natura sperimentale che fa registrare casi di gravi reazioni avverse, quando non addirittura il decesso fisico». Il sindaco cercò di smorzare le polemiche dicendo che Pozzolo aveva parlato a titolo personale.
Nel 2019 scrisse su Facebook un post molto polemico nei confronti di un abitante di Vercelli a cui era stato concesso il reddito di cittadinanza. «Ecco l’Italia: quella dove imprenditori, professionisti e famiglie vengono multati dallo Stato fino al sangue, ma dove migliaia di parassiti vivono alle spalle degli altri». Il destinatario della critica, tuttavia, era un invalido a causa di un trapianto di midollo osseo e in gravi difficoltà economiche. Nel 2021 in occasione dell’8 marzo pubblicò una vignetta sessista che ironizzava sulle capacità delle donne alla guida.
La passione per le armi nei post “scomparsi”
Anni fa dopo una strage in Oregon, aveva criticato il presidente degli Stati Uniti sul tema delle licenze per possedere armi: “Per Obama è sempre colpa delle armi. Io non ho mai visto una pistola sparare da sola”. Non ha evidentemente sparato da sola nemmeno l’arma che ha rischiato di trasformare in tragedia una tranquilla festicciola di Capodanno in Valle Cervo.
Dal profilo Facebook del deputato Pozzolo sono spariti alcuni post molto “forti” sul possesso di armi. Forse un problema tecnico, forse una cancellazione. Impossibile saperlo. Ma avendo impostato l’inoltro automatico su altri social come Twitter, sono ancora parzialmente visibili, come mostrano gli esempi qui di seguito.
Pozzolo scrisse che «per Obama è sempre colpa delle armi. Eppure io non ho mai visto una pistola sparare da sola. #progun».
Sempre sui suoi profili sui social network si descrive come «sensuale, scettico e religioso». Come riferimento politico cita Papa Ratzinger, «uomo fermo e coraggioso, autentico difensore della fede, anima profonda e potente». Fra gli scrittori preferiti ci sono Julius Evola, uno dei filosofi più citati e presi a riferimento dall’estrema destra, e Charles Bukowski, poeta e scrittore statunitense.
Le dichiarazioni dei testimoni contro Pozzolo
Stamattina sono emerse diverse testimonianze che smentiscono quanto riferito da Pozzolo. Un testimone ha riferito ad Ansa che l’onorevole “era allegro” e “mostrava l’arma tenendola nel palmo”. Un uomo delle forze dell’ordine presente alla festa spiega a la Repubblica invece che quando è partito il colpo l’arma la impugnava proprio Pozzolo, anche lui inoltre conferma “l’allegria” del deputato. “In un attimo si è sentito il botto dello sparo, e ha rimbombato. C’erano anche bambini presenti”, spiega l’agente di polizia a Repubblica.
Il testimone parla di gesto “superficiale e sconsiderato: come se io tirassi fuori l’arma di ordinanza per fare lo stesso, una follia”. Poi riguardo alla versione di Pozzolo sul colpo partito mentre la pistola era in mano a Campana è categorico: “È successo sotto i miei occhi. Come me l’hanno visto altri presenti. Abbiamo tutti rilasciato le nostre testimonianze ai carabinieri”.
Conclusione: Il caso Pozzolo sparo capodanno riporta in auge la questione dell’immunità parlamentare per deputati e senatori in carica, invocata dall’esponente di Fratelli d’Italia dopo quanto avvenuto a una festa di Capodanno nel Biellese
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Editor: Ludovico Biancardi
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