Dizionario Arte

Casorati, Felice

Pittore italiano. Privo di formazione accademica iniziò a dipingere agli inizi del secolo e nel 1907 una sua opera venne accettata alla Biennale di Venezia. Visse alcuni anni con la famiglia a Napoli, città da lui poco amata, fino al trasferimento a Verona nel 1911, che gli permise di stringere rapporti con il gruppo riunito attorno al critico Barbantini, direttore di Ca’ Pesaro. In questo periodo la sua pittura fu influenzata dal simbolismo di Klimt, presente alla Biennale del 1910 con una sala personale, come emerge da opere quali La preghiera del 1914 (Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti, Verona).

Dopo la morte del padre si trasferì a Vercelli e poi a Torino, dove conobbe Piero Gobetti, autore della prima monografia sul suo lavoro (1923). Nella città piemontese trovò le condizioni ideali per la sua pittura, che superato un certo linearismo simbolista, si mosse verso una costruzione compatta delle figure, collocate in spazi prospettici costruiti sapientemente e fermate in atmosfere silenziose e a volte malinconiche (Attesa, 1921, collezione Casorati, Torino), per cui è considerato uno dei maggiori esponenti italiani del realismo magico. Come da lui stesso dichiarato, Casorati ha sempre prediletto i valori della forma, resi attraverso un colore tonale e non realistico, dando particolare rilievo alla costruzione architettonica del quadro (Silvana Cenni, 1922, collezione privata, Torino).

Nascita: Novara 04-12-1883; Morte: Torino 23071

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