Caterina Caselli, le 5 canzoni più belle
Caterina , le 5 canzoni più belle
CATERINA , NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE: LE CANZONI CHE HANNO SEGNATO UN’EPOCA
Caterina Caselli, le canzoni più belle. «Quando entrai per la prima volta in una sala d’incisione (…) Provai una sensazione pari a quella che avvertii quando vidi l’Empire State Building di New York. Mi sentivo in entrambi i casi piccola piccola, come recita la canzone di Fred Buscaglione». Caterina Caselli, dettaCasco d’oro ha ormai superato i 50anni di carriera. Tutti i successi tra cui le immancabili Sono bugiarda, Nessuno mi può giudicare e Insieme a te non ci sto più, scritta assieme a Paolo Conte. Ecco le più belle canzoni di Caterina Caselli a Sanremo e al Festivalbar
Le più belle canzoni di Caterina Caselli
Sono bugiarda (1967)
è una cover del un brano I’m a Believer, scritto peri i The Monkees da Neil Diamond. La Caselli presenta il brano al Fesivalbar del 1967 e da allora diventa un successo
Nessuno mi può giudicare (1966)
La canzone, destinata ad Adriano Celentano, viene in seguito affidata alla Caselli. Il brano ottiene un successo immediato, restando in vetta alle classifiche per mesi.
insieme a te non ci sto più (1970)
La canzone è stata scritta da Paolo Conte con Vito Pallavicini. È diventata un successo grazie all’interpretazione di Caterina, tanto che ormai si coinsidera una pietra miliare della musica leggera italiana. Negli anni successivi l’hanno reinterpretata grandi artisi del panorama musicale italiano quali Ornella Vanoni, Claudio Baglioni, e Franco Battiato. L’ultima in ordine di tempo è stata Giusy Ferreri (2008)
momenti sì, momenti no (1974)
una struggente canzone d’amore, sospesa in un’atmosfera di sogno: questo è momenti sì momenti no, un grande classico di Caterina Caselli
il gioco dell’amore (1969)
Nel 1969 Caterina Caselli partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Johnny Dorelli, con il singolo il gioco dell’amore
Conclusioni Caterina , le canzoni più belle. «Quando entrai per la prima volta in una sala d’incisione (…) Provai una sensazione pari a quella che avvertii quando vidi l’Empire State Building di New York
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