Arte

Celant contro tutti? No, c’è chi lo sostiene

Germano Celant passerà alla storia non solo come il curatore dell’Arte Povera ma anche come uno dei più pagati al mondo.

 

The Art Newspaper ha infatti condotto un’inchiesta per capire quanto guadagnano i curatori d’arte contemporanea per organizzare biennali e mostre, siano essi freelance o stipendiati dai musei.
Ciò che ne esce è un quadro abbastanza chiaro: il compenso di Celant è elevatissimo rispetto alla media. Pare infatti che icuratori delle principali biennali percepiscano un quinto dei 750 mila euro destinati al nostro. Veneziadestina al curatore del padiglione centrale circa 90 mila euro l’anno, mentre Gwangju tra i 100 mila e i 150 mila.

Per Documenta di Kassel

Per Documenta di Kasselche si svolge ogni 5 anni, il curatore in media impiega 3 anni per prepararla e la sua parcella è di 100 mila euro, su un budget di 25 milioni.
Scendendo nella scala del prestigio, scendono ovviamente anche le cifre ma per molti addetti ai lavori essere al timone di queste manifestazioni garantisce una visibilità che genera indotti sul lungo periodo.

L’indignazione degli addetti ai lavori non coincide con lo stato d’animo degli organizzatori di Expo 2015, secondo i quali su 6 milioni di budget (di cui la metà viene dagli sponsor) è giusto che il curatore ne riceva 750 mila, visto che dovrà poi destinarne una parte al suo staff. 


E anche sul web le opinioni sono contrastanti: nella maggior parte dei casi il compenso viene contestato ma c’è anche qualcuno che dice “I curatori dei quali stiamo parlando non hanno neanche 1/6 del curriculum di Celant… Stiamo parlando di un “gigante” e chiunque vorrebbe avere il proprio nome associato al suo”.

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