Cerimonia 8 Marzo
Attualità,  News

Cerimonia 8 Marzo, il discorso di Mattarella e gli interventi

Oggi 8 Marzo, la cerimonia pubblica per la Giornata Internazionale della Donna. Chiude il discorso di Mattarella: “la legge non basta, va difesa e attuata”

Ha avuto termine a mezzogiorno, nella Sala dei Corazzieri del Quirinale, la cerimonia pubblica per la Giornata Internazionale della Donna, celebrata oggi, 8 Marzo. Con Rispetto Educando il tema di quest’anno, declinato dalle voci autorevoli di Silvia Avallone a Elena Bonetti. Ha condotto la scaletta l’attrice Matilde Gioli, presente il premier Draghi. Conclude la cerimonia il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la condanna al femminicidio e agli atteggiamenti anacronistici che incoraggiano la disparità di genere.

Festa della Donna, la cerimonia ufficiale dell’8 marzo: il tema e gli interventi

Come ogni 8 Marzo, ha avuto luogo, dalle 11 di stamattina, la cerimonia pubblica in occasione della Giornata Internazionale della Donna, in onda su RAI1 e RAIPlay. Ha aperto e condotto la trasmissione Matilde Gioli, nota attrice vista in questi giorni anche a Sanremo. Il tema scelto quest’anno per la ricorrenza è Con Rispetto Educando, che riflette la necessità di combattere la disparità di genere, acuita dall’esplosione della pandemia, con l’insegnamento del rispetto e dell’uguaglianza fra i generi. Come filo conduttore della giornata, si è scelto di far sentire voci di donne che hanno lottato e sofferto. Fra testimonianze video degli archivi RAI Cultura a momenti di musica e poesia, per arrivare anche alle testimonianze autorevoli di Elena Bonetti e Sergio Mattarella.

Manuela Cricelli e Beppe Platani hanno omaggiato la cantautrice Rosa Balistreri con alcune delle sue più celebri creazioni: Mi Votu e Mi Rivotu, Canto e Cuntu e Rosa. Bellissimi anche le letture poetiche di Matilde Gioli, fra cui Alda Merini, Amalia Rosselli e Miriam Waddington. Ecco alcuni versi di Donne, di Miriam Waddington:

Siamo sempre state
le lavapavimenti e
le preparamarmellate le
generabambini e
le cantaninnenanne,
eppure la nostra anonimità
era dappertutto e
i nostri nomi sono sempre
stati scritti nel vento, affissi
solo sull’aria.

 

Silvia Avallone, il ricordo della madre lavoratrice

Potenti e illuminanti le parole di Silvia Avallone, scrittrice e poetessa italiana, seconda classificata al Premio Strega, che introduce il tema dell’educazione al rispetto. Il suo monologo la riporta all’infanzia, alla madre lavoratrice e alla sua parola guida: indipendenza. Il suo è un invito a liberarsi dalle sbarre degli stereotipi di genere e alle semplificazioni, coltivando il proprio talento e le proprie inclinazioni.

Noi non siamo fiori, né gioielli. Non siamo cose […] Siamo vive, e non apparteniamo a nessuno.

 

Silvia Avallone

Elena Bonetti, l’importanza dell’educazione e la necessità di una strategia

Elena Bonetti, accademica e ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha parlato di libertà ed eguaglianza come due valori fondanti e della Repubblica. Lo spirito di uguaglianza deve animare strutturalmente la nostra società, in ogni suo aspetto e sfaccettatura.

La ministra ha inaugurato in via ufficiale il Piano Strategico Nazionale per la Parità di Genere, che detterà le direzioni per perseguire e raggiungere l’obiettivo di una vera parità. Tutte le politiche dovranno essere valutate trasversalmente secondo i criteri dell’impatto di genere, al pari di transizione ecologica e digitale.

Elena Bonetti vede l’educazione come strumento principe nella rimozione degli ostacoli verso la parità di genere, in linea con una prospettiva internazionale. Il prossimo G20, infatti, avrà proprio il girl empowerment come tema centrale. La ministra ha infine ricordato come oggi, nonostante i progressi, la parità di genere sia un traguardo ancora da raggiungere.

 

Elena Bonetti

 

Sergio Mattarella chiude la cerimonia dell’8 marzo: le sue parole

Ha chiuso l’evento il capo di Stato, Sergio Mattarella, che ha esordito con i nomi delle 12 vittime di femminicidio, nei primi due mesi del 2021. Femminicidio definito come un “fenomeno impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese“, mosso da possesso, bramosia, dominio e disprezzo.

L’amore, quello autentico, si basano sul rispetto e sulla condivisione.

Mattarella ha evidenziato che la legge da sola non basta: un principio può essere affermato, ma va anche difeso e attuato. Menzionata inevitabilmente la pandemia, che ha messo a dura prova le componenti più deboli ed esposte della comunità, fra cui proprio le donne, acuendo le già presenti disparità sul lavoro. Contestualmente, è arrivato anche il ringraziamento a tute le donne che operano in campo sanitario, da un anno impegnate nella lotta al virus negli ospedali.

 

Sergio Mattarella

 

Da uomo di legge, il presidente è poi tornato a parlare di Costituzione, ricordando la legge del 1919 che escludeva le donne da ogni incarico pubblico. La norma venne abolita anni dopo grazie a Rosa Oliva, “ingiusta e discriminatoria, in contrasto con la Costituzione”.

Ha, però, anche evidenziato come la strada verso la parità sia ancora lunga, ostacolata da ritardi e resistenze culturali, figli di “un’ottica antiquata e  fuori dalla civiltà”.  Tali questioni, per essere risolte, richiedono l’intervento di tutti, uomini e donne, e una sostanziale rimodulazione delle politiche economiche e sociali.

Rispetto, ha chiuso Mattarella, significa “riconoscere all’altra persona la stessa, identica dignità che ognuno riconosce a sé stesso”, con l’invito a condannare i comportamenti che alimentano la disparità di genere.

 

Leggi anche:

PERCHÉ SI REGALA LA MIMOSA ALLA FESTA DELLE DONNE?

PERCHÉ SI FESTEGGIA L’8 MARZO? STORIA, VERITÀ E LEGGENDA

ARTEMISIA GENTILESCHI ICONA DELLA LOTTA DELLE DONNE SUI DIRITTI

 

 

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!