Dizionario Arte

Ceroli, Mario

Scultore italiano. Formatosi sotto la guida di Leoncillo, ha ereditato dal suo maestro la passione per la manualità artigianale, che ha impiegato nel realizzare sculture fatte di sagome in legno grezzo. Per i soggetti trattati nelle sue opere, che rappresentano spesso icone del mondo contemporaneo o citazioni dall’arte del passato (Il Piper, 1965; Goldfinger, 1965), la sua ricerca è stata spesso avvicinata alla pop art. Il suo linguaggio si basa su una concezione ambientale e scenografica della scultura e sulla ripetizione in serie dello stesso elemento, ben evidenti in opere come L’ultima cena (1965, GNAM, Roma) o Cassa sistina (1965, collezione dell’artista). In questo lavoro, che gli valse l’assegnazione del Premio Gollin alla Biennale di Venezia del 1966, lo spettatore è invitato a entrare nell’opera stessa, che all’esterno ha l’aspetto di una normale cassa da imballaggio, mentre all’interno è ricoperta da silhouette di legno. Una parte significativa della sua produzione è rappresentata da scenografie per spettacoli teatrali, tra cui si ricorda quella ideata per la Norma di Bellini al Teatro alla Scala di Milano (1972-1973), ambito in cui ha potuto esprimere al massimo grado le peculiari caratteristiche della sua arte.

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