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Champions League, Guardiola non sottovaluta l’Inter. Il perché

Manca all’incirca un mese alla finale di Champions League tra Manchester City e l’Inter, ma l’atmosfera è già calda e lo stesso Pep Guardiola non sottovaluta l’Inter. L’allenatore catalano nei minuti immediati la fine di Manchester City-Real Madrid, è stato interrogato sulla prossima sfidante. L’ex Barça e Bayern Monaco ha affermato che l’Inter, contrariamente a quanti si possa pensare, è una squadra che non è il massimo da affrontare. Dice Guardiola:

Una finale contro un’italiana non è mai il massimo, dobbiamo prepararci bene mentalmente. Ci sarà tempo per farlo.

Qualcuno ha già considerato queste parole come facenti parte del gioco degli inganni, in cui l’avversario favorito tenta di minimizzare il contesto attorno a sé anche forse con lo scopo di stemperare un po’ la pressione. Una pressione che ora è in larghissima parte rivolta verso il Manchester City, la cui rosa ha un costo di circa 3 volte tanto quella del club italiano.

Verso Istanbul, Guardiola non sottovaluta l’Inter: il perché di tale prudenza

Pep Guardiola, nella sua valutazione immediata sull’Inter, non ha sbagliato minimamente. L’allenatore spagnolo, infatti, conosce bene l’Inter. Proprio tredici anni fa fu l’Inter a negargli il sogno di bissare la Champions League. All’epoca allenava nella sua “seconda casa”, il Barcellona, squadra costituita da un undici fra i più forti in decenni di storia calcistica europea. In quell’annata i blaugrana del tiki-taka erano partiti come i favoriti, salvo poi crollare clamorosamente contro i nerazzurri di Mourinho nella semi-finale d’andata. In realtà, la gara decisiva fu il ritorno in trasferta, dove pur perdendo di 1-0 l’Inter si guadagnò l’accesso alla finale.

Quest’anno, i nerazzurri hanno compiuto un cammino in Champions League più che distinto, a partire dal girone. Dopo i sorteggi di fine agosto, infatti, ben pochi ritenevano possibile un passaggio agli ottavi dei nerazzurri. La coesistenza con Bayern Monaco e Barcellona dava come sicuri qualificate le due straniere. Nel corso delle varie partite di girone, i nerazzurri lentamente hanno fatto ricredere i più scettici. Il passaggio contro squadre tutt’altro che “scarse” come le due portoghesi Porto e Benfica e soprattutto il Milan (con il quale erano aperti dei conti storici da vent’anni) ha confermato step by step la forza della squadra.

Una squadra che nel corso del campionato paradossalmente ha fatto diversi scivoloni (soprattutto con squadre di gran lunga inferiori a livello di rosa), cosa ancora oggi inspiegabile. Un difetto che, al netto del traguardo ottenuto oggi in Champions, ha costretto i nerazzurri ad una corsa forsennata verso la matematica acquisizione di uun posto in Champions League per il prossimo anno. Già, poiché il 10 giugno prossimo, a prescindere dall’esito finale della partita contro il Manchester City, l’Inter (che avrà appena concluso il campionato) farà meglio ad avere la qualificazione certa in tasca.

Manchester City-Inter è inoltre la sfida al di fuori del campo, un confronto economico in cui il divario è abbastanza marcato. Da una parte c’è un club (il City) che negli ultimi sette anni ha speso oltre 1 miliardo di euro (per essere precisi €1,2 miliardi) per costruire una squadra che ha spesso tenuto testa in Premier League ma in Europa poco gratificante. L’unico punto più alto è stato due anni fa, con la finale contro il Chelsea persa di misura (1-0).

Verso City-Inter, Guardiola non sottovaluta l’Inter: l’incognita gara secca

In vista della finalissima di Champions League del prossimo 10 giugno, Pep Guardiola non mette le mani avanti come dalle dichiarazioni post-goleada con il Real Madrid. L’Inter stessa mette in guardia anche alcuni giocatori del Manchester City come Bernardo Silva. Il centrocampista portoghese, autore di una doppietta nella gara di ieri, ha detto nell’imediato post partita che i nerazzurri sono una squadra organizzata:

Ho visto la gara di ieri (martedì, ndr) e mi pare che l’Inter sia una squadra organizzata ed ho guardato anche le partite del girone contro Brcellona, Bayern Monaco e Benfica, la “mia” squadra. Ho notato che sono molto organizzati difensivamente, veloci nei contropiedi e previsi nei calci piazzati. Sarà dura ma ci proveremo.

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Pep Guardiola non sottovaluta l’Inter, ma neanche Bernardo Silva.

Le parole di Bernardo Silva rendono agli interisti un poco di orgoglio in più, anche se tecnicamente se presi a livello individuale molti giocatori del club inglese sono superiori a quelli della Beneamata. Eppure quest’anno nelle cosiddette “gare secche”, l’Inter ha saputo esprimersi al meglio, soprattutto nei momenti di sfavore. Mai come quest’anno, la finale di Champions League è un momento apparentemente (in)certo.

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