Moda

CHANEL MÉTIERS D’ART 2019-20 SFILA A PARIGI

Chanel torna a Parigi con la sua Métiers D’Art 2019-20, la prima senza Lagerfeld

Torna a casa la collezione Chanel Métiers D’Art 2019-20 dopo un itinerante viaggio nei musei e nelle location più brillanti e cosmopolite del mondo.

L’evento è atteso il prossimo 5 dicembre 2019. Il giorno è confermato da una nota fatta diramare dall’azienda ma la stessa non ne dichiara il luogo della presentazione.

Nessun mistero aleggia nei riguardi della location che rimane top secret solo per ragioni di organizzazione.

Chanel Métiers D’Art, privilegio assoluto per la moda

Chanel Métiers d’Art è la massima espressione della capacità artigianale profusa dalla nota Maison francese.

Chanel Métiers D'Art 2019-20
Dettaglio della collezione Chanel Métiers D’Art a Roma

In essa, infatti, si stabilisce una stretta connessione tra stilista (Virginie Viard) e atelier. Va, con onore, citata Maison Lémarie che, dal 1880, aiuta le griffe a realizzare magnifiche composizioni sugli abiti (qui la storia dell’azienda).

Se i dettagli 3D recano la firma della sopracitata azienda, i pregiati ricami che tutti noi ammiriamo sugli abiti firmati dalla griffe sono realizzati dal laboratorio Lesage.

Una sintesi di alto pregio che va a ringraziare l’impegno delle ricamatrici e che si pone, per maestria, al fianco delle più prestigiose e celebrate collezioni Haute-Couture.

La collezione nasce nel 2002 dalla mente geniale di Karl Lagerfeld, direttore creativo della griffe dal lontano 1983.

Lo show itinerante della Métiers D’Art, nata per omaggiare il lavoro delle cucitrici degli atelier affini a Chanel, negli anni è stata presentata in tutto il mondo.

Fantastici eventi si sono tenuti a Bombai e Amburgo. E ancora Parigi, Roma e New York e Dallas.

La voce Chanel è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

“Gabrielle Bonheur Chanel, nota anche come Coco Chanel, nasce a Saumur, in Francia, il 19 agosto 1883. Figlia di Henri-Albert Chanel e Jeanne DeVolle, il padre è un venditore ambulante, rimasto vedovo presto, decide di affidare le sue figlie all’orfanotrofio di Aubazine.

Raggiunto l’età massima per stare in orfanotrofio, Gabrielle inizia a lavorare come commessa nel negozio di biancheria e maglieria Maison Grampayre, a Mulins, dove approfondisce le nozioni di cucito apprese dalle suore che l’hanno cresciuta ed istruita.

Negli stessi anni, per arrotondare, inizia ad esibirsi come cantante presso alcuni caffè, sembra che il nome Coco deriva proprio dalla canzone Qui qu’a vu Coco?, che spesso cantava.”

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