Moda

Chanel Métiers d’Art, la Viard si ispira alla Regina Nera

Virginie Viard. Il Rinascimento “gotico” di Chanel Métiers D’Art si ispira alla Reine Noire

Caterina de’ Medici. Spregiudicata nobildonna italiana. Nera come la pece. Caterina, con le sue vesti luttuose, ispira Virginie Viard per la sua Chanel Métiers D’Art 2020/21.

Chenonceau, nella Valle della Loira, in Francia Chateau des Dames. Questa è la location prediletta che racconta i mestieri dietro le quinte. Storia distanti di savoir-faire intelligente. Di ricamatori e modellisti, di gente che ha l’arte in mano.

La collezione 2020-21 Chanel Métiers d’Art

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Caterina de’ Medici: una di casa, nel Chateau des Dames

In verità, nel Chateau des Dames s’intrecciano episodi dai risvolti drammatici. E’ la dimora delle donne, quelle di Enrico II. Intrighi amorosi, quelli che vedono unite la contessa Diana di Poitiers, la preferita del re, e Caterina de’ Medici, moglie di Enrico II.

La regina madre ne vestì di abiti funerei. Anzi, il nero era il suo colore prediletto. Tanto è vero, che la Viard confeziona su misura una collezione alquanto cupa.

Virginie, che alla morte di Karl Lagerfeld ha preso le redini di tutte le collezioni Chanel, si dice ammirata dalle donne vissute in epoca rinascimentale così come Coco, che espresso tutta la sua ammirazione per le grandi dame che sono vissute nel periodo che va da Francesco I a Luigi XIII.

Un look della collezione Chanel Métiers d’Arts 2020-21

Caterina de’ Medici: il ritorno della Regina Madre nella collezione Chanel Métiers d’Arts 2020-21

Caterina è stata, lungo tempo, omaggiata dai grandi della moda. Una figura emblematica che attrae per la sua misteriosa condotta e per una bellezza ricca di spunti. Non a caso, anche Gucci, per la collezione autunno/inverno 2016-17 omaggia la regina nera, proponendo look dal sapore vintage e che ricordano (solo per una costruzione) le fogge utilizzate dalla dama fiorentina.

Di recente, inoltre, anche Dolce & Gabbana si sono ispirati alla regina con la collezione di Alta Gioielleria presentata all’interno della Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella. Due putti sollevano una bottiglia di profumo decorata con cristalli con all’interno un’essenza di bergamotto chiamata, appunto, “Acqua della Regina”.

Per Virginie Viard la de’ Medici trova raffigurazione nelle vestigia che indossò dopo la morte del congiunto. Il mantello in velluto nero, indossato a fine ‘500, diventa un cappotto raffinato di fine secondo decennio degli anni 2000.

Il tweed è il manifesto onnipresente nelle collezioni della griffe dalla doppia C. Nella collezione Chanel Métiers d’Arts 2020-21, diventa un’iconografico arazzo dai colori caldi.

Protagoniste anche le borchie. Per Virginie, un vezzo. Il Rinascimento “gotico” acquista più valenza con le borchie cuspidate, applicate dai maestri di Lemarié che da nottetempo, già con la Camelia, ha consentito alla griffe francese un potenziale lusso.

E ancora, Lesage: ricami di fattura eccelsa. Disegni di fili in cotone e metallo che s’intrecciano esponendo un damascato che privilegia un abito dai toni black.

 

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