Arte: Che Guevara Tu y Todos a Milano
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Che Guevara: Tu y todos a Milano

UN RACCONTO SENZA EGUALI ALLA FABBRICA DEL VAPORE DI MILANO  SU CHE GUEVARA.

La storia di un Uomo, il  Che (1928 – 1967), un personaggio entrato nella storia, viene celebrato alla Fabbrica del Vapore il 50° anniversario dalla sua morte.

Sono presenti documenti e importante materiale d’Archivio Centro Studi Che Guevara a L’Avana, anche inedito, affiancato dalle più moderne tecnologie.

Il 9 ottobre del 1967 Ernesto CHE Guevara, catturato in Bolivia insieme ai compagni di guerriglia, dopo un lungo interrogatorio, viene assassinato nel piccolo villaggio de La Higuera.

Sono tristemente note le fotografie di lui steso senza vita su un tavolo all’ospedale di Vallegrande, così come l’annuncio della sua morte da parte di Fidel Castro.

Una immagine impressa nelle mente di molti e che ha cambiato la vita di tanti, il suo ricordo è e sarà sempre forte.

Altre e ben note immagini esistono sul Che, non solo quelle stampate sulle t-shirt, quelle che ritraggono la sua Essenza, come le foto scattate da Alberto Korda ( 1928 – 2001). Da fotografo di moda diviene grazie alla foto del Guerrillero Heroico il fotografo ufficiale di  Guevara.

La mostra milanese punterà a far conoscere la sua vita, il suo mito, ma soprattutto l’uomo con gli affetti, i pensieri e le paure.

Ideata e realizzata da SIMMETRICO Cultura, è prodotta da Alma, RTV Comercial de l’Avana e dal Centro Studi Che Guevara. Coprodotta dal Comune di Milano e Fabbrica del Vapore con il patrocinio e la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università IULM.

Una mostra nata dall’accordo di collaborazione 50ennale tra Alma e il Centro Studi per la valorizzazione dell’Archivio. Riconosciuto dall’Unesco nel 2014 patrimonio d’interesse universale e inserito nel progetto Memorie del Mondo.

La raccolta

Un comprensivo di 2000 elementi tra lettere, diari, foto ufficiali e private, la biblioteca personale, gli scritti autografi dei discorsi e delle opere letterarie insieme ai video dell’epoca. Soprattutto gli scritti, nei decenni, insieme alle sue fotografie hanno destato particolare curiosità. Questo perché “tutto”, a quel tempo, soprattutto se legato al Che  veniva messo al vaglio, selezionato e se reputato improprio cancellato.

Un uomo importante per il ‘900, borghese, medico, marito e padre; un uomo che ha voluto cambiare le ingiustizie del mondo.

La direzione artistica e curatela di Daniele Zambelli, insieme a Andreini, Camilo Guevara e Maria del Carmen Ariet Garcia. E una “colonna sonora” originale composta da Andrea Guerra – vincitore del premio Soundtrack Stars 2017 alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia.

La mostra di articola su tre livelli, affidati a soluzioni multimediali coinvolgenti e di particolare efficacia comunicativa.
Il primo livello racconta il contesto geo politico, il secondo la sua biografia e il terzo livello, detto “del senza tempo”, svela un personaggio del tutto diverso. E’ l’aspetto intimistico a prevalere con le poesie alla moglie Aleida. Dove emerge un Che assalito da mille dubbi che lotta contro se stesso per continuare le sue lotte sociali rinunciando agli affetti.

«Mia amata: […] Mi costa scrivere; o mi disperdo in inutili dettagli tecnici, o cedo al turbine di ricordi di una vita che chissà mai se tornerà. Devi sapere che sono un misto tra un avventuriero e un borghese, combattuto fra una voglia lancinante di “casa”, e l’ansia di realizzare i miei sogni». (Che, lettera alla moglie Aleida – novembre 1965)

Gli affetti e i viaggi

Tra gli affetti importanti il padre, la madre, i fratelli, gli zii, gli amici d’infanzia e quelli di università. In più le vacanze, i suoi problemi di salute. Il carattere ribelle fin da scuola, le sue passioni tra le quali la lettura, lo sport, la filosofia, Freud e la rivista messa in piedi con i compagni.

Una tappa importante nella sua vita sono stati i viaggi che vanno dal ’50 al ’52 e dal ’53 al ’56, quando lascia definitivamente l’Argentina per Cuba, la guerriglia, il suo destino di rivoluzionario. Testimoniati dai suoi diari: Notas de Viaje (il “Diario di una Moticicletta“) e Otra Vez.

«…Sapevo che nel momento in cui il grande spirito che governa ogni cosa avesse diviso l’intera umanità in due sole fazioni antagoniste, mi sarei schierato con il popolo. E so anche — perché lo vedo impresso nella notte — che io, l’eclettico sezionatore di dottrine e psicoanalista di dogmi, urlando come un ossesso, darò l’assalto a barricate e trincee». (Ernesto Guevara in “Notas de viaje” – 1952)

 

Fabbrica del Vapore Milano: come arrivare

 

 

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