Checco Zalone politicamente scorrettissimo a Sanremo 2022: ma ci piace così
Checco Zalone conquista e divide a Sanremo 2022: tra polemiche e risate, porta sul palco dell’Ariston l’italiano medio
Amadeus ha cercato a lungo di convincere Checco Zalone (aka Luca Medici) a partecipare al Festival di Sanremo. La sua è stata una battaglia lunga, che ha dovuto scontrarsi contro le ritrosie di un comico consapevole della sua problematicità, soprattutto davanti a un pubblico come quello di Rai 1.
Come annunciato al Tg uno settimane fa, però, quest’anno Amadeus ce l’ha fatta. Ieri sera, 2 febbraio 2022, Checco Zalone è infatti apparso sul palco dell’Ariston, nel corso della seconda serata del Festival. E tutti noi, che attendavamo il debutto del comico e musicista pugliese quasi più delle canzoni in gara, sapevamo che avremmo dovuto aspettarci un intervento tanto scorretto quanto lo è sempre stato lo stesso Checco Zalone.
E così è stato. Irriverente, dissacrante ed innegabilmente esilarante, però, Checco si è ancora una volta scontrato contro un muro di intransigenza che tuttora – dopo 6 film campioni di incassi e una carriera strabiliante – si rifiuta di capire la sua comicità.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla performance di Checco Zalone a Sanremo 2022.
Checco Zalone finalmente a Sanremo 2022, ma parte dalla galleria: «Questa è gente vera, io amo il popolino» – Tutti gli sketch del 2 febbraio
«È arrivato il momento del comico più irriverente», aveva avvisato Amadeus. «Non so cosa dirà e farà Checco Zalone. Potrebbe essere la mia ultima serata».
Inizialmente, però, Checco non risponde. Si fa vivo solo qualche minuto, dalla galleria. «Volevi un altro Bugo, non ti accontenti mai», provoca. «Volevo partire da quassù perché io amo il popolino».
Un incipit al 100% in linea con il personaggio di Checco Zalone, studiato con metodo e intelligenza da Luca Medici per ricalcare i peggiori vizi dell’italiano medio.
Paternalista, omofobo, ignorante e offensivo, Checco Zalone è infatti il prototipo del cafone italiano, del quale tutti ridiamo ma in cui allo stesso tempo – in cuor nostro – ci riconosciamo. Indossata la maschera di Checco, Luca Medici non conosce censure: può dire quello che vuole, impunito. A dimostrarlo, sono gli incassi strabilianti dei suoi film e dei suoi spettacoli.
Infatti, anche sul palco di Sanremo 2022, Checco Zalone ne ha avute per tutti. Per le vallette «sceme» che hanno valso ad Amadeus la gaffe dell’anno scorso, per i calabresi omofobi e i trans brasiliani (nuovi, grotteschi personaggi di una rivisitata favola di Cenerentola). E ancora per i trapper come “Ragadi” che si lamentano di aver avuto «la Playstation 2 quando già c’era la 3». E infine, anche per i virologi come Oronzo Carrisi, cugino di Al Bano, che con la fine della pandemia rischia di restare disoccupato.
Il pubblico dell’Ariston ride, ma anche lo stesso Checco è consapevole di aver scosso non poche coscienze.
«Se ci sono denunce o querele, mandatele ad Amadeus», scherza infatti. In sottofondo, il tema di Angela, tormentone dal suo film Cado dalle nubi, chiude una delle esibizioni più memorabili di Sanremo 2022.
Checco Zalone divide e indigna a Sanremo 2022: le polemiche LGBTQ+ e i commenti del pubblico
Come previsto, il polverone per l’esibizione “polically-scorrect” di Checco Zalone a Sanremo 2022 non si è fatto attendere.
«Prepariamo i comunicati stampa contro questo scempio». Questa la laconica affermazione di Monica Romano, consigliera comunale di Milano e attivista per i diritti LGBTQ+, Primo di una lunghissima serie di commenti indignati per fiaba omofoba interpretato da Checco.
Ancora una volta, dunque, Checco divide e scandalizza. Su Twitter, sono molte le voci che si pronunciano contro il comico pugliese.
Uno su tutti, lo scrittore e attivista Jonathan Bazzi, non si risparmia: «Che assenza totale di talento».
Che assenza totale di talento, oltre che di intelligenza emotiva. Non vedevo Zalone dalla parodia di Carmen Consoli/zio Santuzzo, e ora mi sono ricordato perché.
— Jonathan Bazzi (@jonathanbazzi) February 2, 2022
Checco Zalone, lo specchio al quale gli italiani non possono sfuggire: ecco perché la sua comicità non deve offenderci
Incomprensibile come, dopo una carriera di successo durata anni, si possa ancora fraintendere il meccanismo sfruttato dalla comicità di Checco Zalone.
Stereotipo vivente dell’italiano gretto ed ignorante, che giudica il prossimo dall’alto della sua piccolezza e a suon di strafalcioni, Checco Zalone non è che il concentrato della società in cui siamo immersi.
Forse può disorientare vedere sintetizzati in una sola performance di 10 minuti tutti i vizi che gli italiani non saranno mai pronti ad ammettere. Ma Checco Zalone è sempre stato così. Fin da quando intonava «Gli uomini sessuali / Sono gente tali e quali come noi / Noi normali» nel gay bar di Cado dalle nubi. Prendere alla lettera la sua ironia è tanto miope quanto non riconoscerne la forza dissacrante.
Cosa si aspettava il pubblico di Sanremo 2022? Di certo non una performance politicamente corretta. Perché quello che segna la cifra vincente del personaggio di Checco Zalone è la sua capacità di fare ironia sulla nostra paura più grande: quella di riconoscersi in lui.
E, forse, chi non riesce a sorridere di fronte alle sue prese in giro ha più punti in comune con Checco di quanti non ne voglia ammettere.
Quanto agli altri, abbastanza oggettivi da riconoscere l’intelligenza di Luca Medici dietro la maschera di Checco, il loro pensiero può essere riassunto nelle parole di Mario Adinolfi: «Bravo, intelligente, non conformista, coraggioso come un artista deve saper essere».
Sempre grande Checco Zalone, è l’Alberto Sordi del XXI secolo italiano. La storia del nostro Paese sarà raccontata dai suoi film, dai suoi sketch e anche da questo passaggio a Sanremo nel 2022. Bravo, intelligente, non conformista, coraggioso come un artista deve saper essere.
— Mario Adinolfi (@marioadinolfi) February 2, 2022
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Editor: Valentina Baraldi
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