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Chico Forti, una storia di false promesse e ritardi burocratici: perché non torna in Italia?

Chico Forti: ecco perché non può ancora tornare in Italia

Nessuna nuova notizia per il trasferimento in Italia di Chico Forti. Nel febbraio 2021 era stato spostato in un altro carcere da quello di Miami e sembrava un segnale forte per il suo ritorno immediato nel nostro Paese. Ma da allora non si è saputo più nulla.

L’incubo di Chico cominciava 24 anni fa, nel 1998, quando fu accusato dell’omicidio di Dale Pike, da cui stava acquistando il Pikes Hotel di Ibiza. Il 15 giugno 2000 è stato condannato all’ergastolo, ma Chico si è sempre professato innocente. Da anni aspettiamo tutti la notizia del suo trasferimento in un carcere italiano.

Ma perché questo non avviene?

La storia da incubo di Chico Forti

Verso la fine del 2020, grazie all’interessamento del ministro Luigi Di Maio, il governatore della Florida Ron De Santis aveva firmato l’atto per il trasferimento in Italia di Chico Forti. Ma questa procedura di estradizione non si è mai di fatto conclusa. Probabilmente a causa di ostacoli burocratici.

Pochi giorni fa Chico ha compiuto 63 anni. Questo significa che ha ormai trascorso un terzo della propria vita in carcere per un omicidio che da sempre sostiene di non aver commesso. In effetti, non sono mai state trovate tracce del suo DNA o delle sue impronte sulla scena del crimine. È stato condannato solo per essere stato uno degli ultimi contatti della vittima.

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Forti ha sempre temuto l’ostilità della polizia di Miami, per un suo documentario sulla morte di Andrew Cunanan, assassino di Gianni Versace, dove metteva in discussione l’operato della polizia. Il suo sospetto è, dunque, che siano state messe delle prove ad arte sulla scena del delitto per incastrarlo e improntare la sua colpevolezza.

Sono molte le lacune nel caso. Ma la polizia ha ritenuto incriminanti anche altri elementi, tra cui le tracce di sabbia sull’auto di Forti e la telefonata fatta alla moglie in una zona vicino alla scena del delitto. Sta di fatto che Chico Forti ad oggi ha trascorso oltre 20 anni in carcere, passando tra diverse prigioni americane.

Le insistenze della Lega per il rientro di Chico Forti

In tutti questi anni Chico Forti non è mai rimasto solo, grazie alla vicinanza della famiglia, degli amici e di tutti i suoi sostenitori in questa vicenda.

In questi ultimi giorni, i parlamentari trentini della Lega si sono rivolti nuovamente alla ministra Cartabia. “È trascorso – si legge nel documento – più di un anno dall’annuncio trionfalistico di qualcuno sul suo trasferimento in Italia, ma evidentemente c’è qualcosa che non va nella conclusione della procedura di estradizione”. Il riferimento era alle parole di Di Maio, che nel dicembre 2020 annunciava: «Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia».

Gli esponenti del Carroccio continuano a sollecitare le istituzioni affinché intensifichino gli sforzi in questa vicenda delicata e complessa per veder tornare finalmente Forti nel suo Paese.

La visita di Bocelli a Chico Forti

Nelle scorse ore, Andrea Bocelli e la moglie Veronica hanno fatto visita a Chico Forti nel carcere in Florida dove si trova al momento. “È stato un incontro – si legge in un post sul profilo social del tenore – che rimarrà radicato nei nostri ricordi e nei nostri cuori. Volevamo portargli fiducia e positività, ma alla fine sono state le sue parole ad andare oltre le barriere con la forza di una coscienza e un’anima pulita, libera”.

 

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Editor: Susanna Bosio

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