Chiusi dentro, storia di detenuti
Attualità

“Chiusi dentro”, la rinascita dopo la prigione

“Chiusi dentro” la storia dei detenuti che ce l’hanno fatta. La loro rinascita dopo la prigione

Chiusi dentro è il nome del podcast che uscirà venerdì 26 novembre

LE CARCERI ITALIANE

Un anno di lavoro per scoprire le carceri italiane, attraverso le testimonianze di molti detenuti. Si chiamerà “Chiusi dentro” il podcast che racconterà la storia del sistema penitenziario italiano. 8 puntate che saranno pubblicate sul quotidiano “La Repubblica” e anche su altri giornali del gruppo Gedi. Anche l’Associazione Antigone, gruppo che si occupa dei diritti e le garanzie nel sistema penale, ha collaborato a questa iniziativa.

Solamente una piccola percentuale dei detenuti usufruisce della possibilità di riscattarsi attraverso la scuola, la possibilità di lavorare e le iniziative culturali. Di questa fetta fanno parte il 20% delle persone che si trovano nelle carceri italiane, per gli altri la galera resta una forma di penitenza vendicativa.

Le regole nel sistema penitenziario italiano sono buone, ma purtroppo sono considerate delle “discariche sociali”, in quanto molti prigionieri sono ex-tossici (15%) o hanno avuto a che fare con la droga (30%). Sono ricorrenti anche episodi di pestaggio e violenza.

LE TESTIMONIANZE DI ALCUNI DETENUTI

Molti collaboravano con la mafia, altri sono assassini o pusher. Così si sono messi a nudo molti detenuti per raccontare la propria rinascita dopo anni in carcere. C’è chi come Carmelo Musumeci si è addirittura conquistato tre lauree dietro le sbarre. “Anche il peggior criminale può cambiare, ma lo devi far sentire in colpa”.

Questo il pensiero di Carmelo, condannato all’ergastolo per aver commesso un omicidio nel giro della mafia. Il suo obiettivo è stato quello di pensare a un carcere migliore. E lo ha fatto prendendo tre lauree e scrivendo 9 libri di stampo autobiografico. E grazie alla sua missione è stato il primo ergastolano ostativo ad ottenere un permesso premio.

Aniello Arena, invece, ex detenuto si è riscattato diventando un attore napoletano pluripremiato. Prima di diventare attore era stato condannato all’ergastolo per aver partecipato alla strage camorrista di Piazza Crocelle. Ha realizzato questo sogno grazie alla partecipazione di Armando Punzo, regista, che, dagli anni ’80 porta la recitazione in carcere.

E poi c’è anche un omicida, Federico Mollo, che ha ucciso un uomo con una coltellata per difendere una donna picchiata. Condannato a 13 anni e mezzo di carcere, il suo modo per riscattarsi è stato non diventare cattivo. E, così, il giudice gli ha tolto tre anni di carcere. Musica, poesia e libri sono la sua passone, e, ora, fa il giardiniere. Ma c’è anche, Carlo Scaraglio, ex pusher, che a 18 anni è stato sbattuto in carcere perché in possesso di 4 grammi di fumo. Dopo 14 anni in galera, si è laureato in sociologia.

 

Editor: Vittoria Ferrari

conclusione “Chiusi dentro” la storia dei detenuti che ce l’hanno fatta. La loro rinascita dopo la prigione

 

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