Christo (Christo Javacheff)
Christo Javacheff. Scultore e artista sperimentale, bulgaro di nascita, si stabilì a New York nel 1964 e divenne cittadino americano nel 1973. Dopo un breve periodo a Praga, a Vienna (dove studiò scultura con Wotruba), e a Ginevra, si trasferì a Parigi, dove visse dal 1958 al 1964. Inizialmente si guadagnò la vita come ritrattista, ma poco dopo inventò l’empaquetage (impacchettamento), forma espressiva per la quale è diventato famoso nel mondo. La tecnica consiste nell’avvolgere gli oggetti in materiali come tela o plastiche semitrasparenti.
Cominciò con piccoli oggetti come barattoli di pittura del suo studio (in questo fu anticipato da Man Ray), poi con oggetti via via più grandi come alberi, motori ed elementi di paesaggio. Si impegnò moltissimo nell’ottenere i permessi per portare avanti questo tipo di progetti e nel pianificare le operazioni, che potevano richiedere l’intervento di squadre di scalatori professionisti come di imprese di costruzione.
Finanziò la realizzazione
Finanziò la realizzazione di queste opere vendendo le opere di piccola misura. Tra gli edifici che riuscì a impacchettare citiamo: il Pont Neuf a Parigi (1985, dopo nove anni di negoziati), e il Reichstag a Berlino (1995). Tra i progetti di paesaggio portò avanti la sua Running Fence, una sorta di muro di tessuto equivalente alla Grande Muraglia cinese, disteso per 38 chilometri tra le contee di Sonoma e Marin, in California. Del suo lavoro dice: “Si può dire che si tratti di spostamento. Anche oggi in fondo sono una persona in movimento, e questo è il motivo per cui non faccio un tipo di arte permanente… A differenza dell’acciaio, della pietra o del legno, il tessuto prende fisicità dal vento, dal sole. Sono rigeneranti. E poi in poco tempo se ne vanno”. La moglie di Christo Javacheff, Jeanne-Claude de Guillebon (1935-2009) ha collaborato attivamente come organizzatrice dell’opera del marito fino alla sua scomparsa nel novembre 2009.
Nascita: Gabrovo 1935 Morte:New York 2020
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