Dizionario Arte

Ciardi, Gugliemo

Pittore veneziano. Si formò all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Domenico Bresolin, eseguendo copie da dipinti veneziani del Settecento e sperimentando la pittura all’aperto. Nel 1868, su consiglio di Federico Zandomeneghi, intraprese un viaggio di istruzione, che lo portò a Firenze, dove fu in contatto con i macchiaioli e con Nino Costa e successivamente a Roma e a Napoli, dove conobbe Morelli e Palizzi e frequentò gli artisti della scuola di Resina. Risalgono a questo periodo opere come I bagni di Tiberio a Capri (1868, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia) e Lago di Averno (1868, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia), in cui emergono le sue qualità di paesaggista, abile a rendere con una pittura sintetica e non descrittiva la verità della natura. Tornato a Venezia portò avanti le ricerche sul paesaggio dedicandosi al genere della veduta con una particolare attenzione per la resa luministica e atmosferica (Canale della Giudecca, 1878-1881, collezione Cariplo, Milano; Messidoro, 1883, GNAM, Roma). Nel 1894 gli venne assegnata la cattedra di “Scuola di vedute di paese e di mare” all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il figlio Beppe (Venezia 1875-Quinto di Treviso 1932) seguì le orme paterne dedicandosi alla pittura di paesaggio e a scene di genere. Nascita: Venezia 1842; Morte: Venezia 1917

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