Cina, Partito Comunista: si possono avere tre figli per famiglia
In Cina il Partito Comunista annuncia che è possibile avere fino a tre figli per famiglia
Il 31 maggio, in Cina il Partito Comunista ha annunciato la possibilità di avere fino a tre figli per nucleo famigliare, portando ad un ulteriore cambiamento rispetto alla politica del figlio unico instaurata negli anni ’80. Queste nuove misure, derivano dal calo della popolazione più giovane, a fronte di un incremento di quella più anziana.
La politica del Figlio Unico
Nel 1980, per far fronte all’esponenziale incremento demografico della popolazione, il Partito Comunista aveva imposto la politica del figlio unico. La legge, prevedeva che ogni famiglia potesse avere solo un figlio, tranne in casi particolari come quello di disabilità o di appartenenza a specifiche minoranze etniche.
Per far rispettare la legge, il Partito aveva previsto sanzioni economiche e, in alcuni casi, facilitazioni per chi volesse abortire o portare avanti il processo di sterilizzazione. Il risultato, fu la riduzione del tasso di fertilità e di una sostanziale differenza tra la percentuale di popolazione maschile con quella femminile.
Tradizionalmente, avere un figlio maschio assicurava alla famiglia la continuazione del nome, dell’attività e delle proprietà, nonché la garanzia della presenza di qualcuno che si occupasse dei genitori una volta anziani. Le figlie femmine infatti, erano destinate ad essere date in sposa e a lasciare la casa natale. Per queste ragioni, in quegli anni si verificò un aumento di aborti, abbandoni e femminicidi di neonate, specialmente nelle aree rurali. Di conseguenza, il gap tra il tasso di popolazione maschile e quello femminile crebbe a tal punto da ridurre sostanzialmente anche il numero di donne in età da sposarsi.
Assieme alla riduzione del tasso di natalità, la percentuale della popolazione più anziana aumentava sostanzialmente. Sebbene secondo la tradizione confuciana i figli e nipoti rappresentino il supporto per gli anziani, l’assenza di giovani provocò il venir a meno di questo appoggio.
Inoltre, molte famiglie ebbero comunque più di un figlio che, non essendo dichiarato alle autorità, era privo di tutele legali e sociali.
Le variazioni del 2016
Nel 2016, il PCC cambiò la legge consentendo alla popolazione di avere due figli. Nonostante il cambiamento della legge, il tasso di natalità continuò ad abbassarsi. Una delle ragioni principali, sarebbe sicuramente i costi di vita sempre più alti che trattengono le giovani coppie ad avere più di un figlio.
In Cina il Partito Comunista annuncia la possibilità di avere fino a tre figli
Questo lunedì, il Partito ha nuovamente cambiato le misure di controllo delle nascite. Infatti, d’ora in poi ogni coppia avrà la possibilità di avere fino ad un massimo di tre figli. La speranza, è quella di aumentare il tasso di popolazione in grado di portare avanti il progetto di sviluppo della Repubblica Popolare cinese.
Al contrario delle aspettative, le reazioni rispetto alle nuove misure non sono state del tutto positive. Molti commenti infatti hanno criticato la legge in quanto non tiene in considerazione i costi di vita sempre più elevati, la competizione e la pressione lavorativa sempre maggiore e l’incremento della percentuale di donne che stanno riuscendo ad immettersi nel mercato del lavoro.
A tal proposito, il professore Wang Feng dell’Università della California, ha dichiarato che ciò di cui ha veramente bisogno la Cina, non è una nuova politica sul controllo delle nascite, quanto invece l’attuazione di un modell0 sociale più giusto ed equilibrato.
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