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Cina, segnalato primo caso umano di influenza aviaria H3N8

La Cina ha riscontrato un caso di influenza aviaria H3N8 in un bambino di quattro anni, ma il rischio di diffusione sarebbe basso

La Commissione Sanitaria Nazionale cinese ha affermato in una nota che la variante dell’influenza aviaria H3N8 è stata trovata nel corpo di un bambino di quattro anni della provincia del Hunan lo scorso 5 aprile. Il bambino, che ha febbre e altri sintomi, secondo la nota, avrebbe avuto contatti con polli e corvi allevati in casa. I contatti diretti del bambino non sono stati infettati dal virus. Infatti, secondo le autorità sanitarie il pericolo di trasmissione umana è molto basso.

La Cina ha una vasta popolazione rurale, immensi allevamenti di uccelli e uccelli selvatici di molte specie e la combinazione di questi elementi crea un ambiente ideale per la mutazione dei virus aviari e per il salto di specie. Inoltre, la crescente sorveglianza dell’influenza aviaria nelle persone permette si rilevare più infezioni.

H3N8

La variante H3N8 è comune in cani, cavalli, foce e ovviamente uccelli ed è già stata rilevata anche in altre parti del mondo. Questo sarebbe il primo caso di trasmissione umana, ha affermato Commissione Sanitaria Nazionale. Nicola Lewis, esperto di influenza presso il Royal Veterinary College nel Regno Unito ha affermato, come riportato da Reuters, che la variante è un virus ricombinante: “le analisi della sequenza dell’intero genoma indicano che il virus H3N8 in questo caso umano è una ricombinazione”.

Secondo uno studio preliminare della Commissione Sanitaria Nazionale, questa nuova variante non avrebbe la capacità di infettare gli umani e che il rischio di un’epidemia su larga scala sia molto basso. Ciononostante, l’esperienza degli ultimi due anni di pandemia ci hanno insegnato ad essere cauti. Erik Karlsson, vice capo dell’unità di virologia dell’Instituto Pasteur della Cambogia, ha affermato che le infezioni negli esseri umani, sebbene rare, possono portare a mutazioni adattative che potenzialmente consentono a questi virus di diffondersi più facilmente nei mammiferi. “Dobbiamo essere vigili per tutti gli eventi di spillover, ha affermato.

 

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Editor: Lorenzo Bossola

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