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Ciro Grillo: via al processo per stupro con i carabinieri come primi testimoni

Il caso Ciro Grillo finisce in tribunale: manca la testimone chiave del processo

È ripreso oggi, a Tempio Pausania, il processo contro Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, e dei tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, tutti accusati di violenza sessuale di gruppo. I fatti al centro dell’udienza risalgono all’estate del 2019, quando il gruppo di giovani avrebbe abusato sessualmente di due loro coetanee.

Ma oggi in tribunale c’è un’importante assenza. Ed è quella della marescialla della Compagnia Duomo di Milano, colei che ricevette la prima denuncia di Silvia (una delle due ragazze) e della mamma. Secondo gli avvocati, la testimonianza della carabiniera, che non è presente per un’assenza giustificata, avrebbe avuto una rilevante importanza ai fini del processo. Grazie alle sue dichiarazioni, infatti, sarebbe possibile ricostruire lo stato della giovane ragazza nei giorni successivi allo stupro.

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Il caso Ciro Grillo: i testimoni oggi in aula

In aula, di fronte al giudice Marco Contu, non sono presenti i quattro imputati, che oggi hanno tutti sui 22 anni. Non ci sono neanche le due (ancora presunte) vittime, Roberta e Silvia, che si trovavano in vacanza in Sardegna nell’estate 2019 e che il 17 luglio avrebbero subìto gli abusi nella villetta Cala di Volpe della famiglia Grillo.

Nell’udienza di oggi, a porte chiuse per il clamore mediatico del caso, sono intervenuti i primi testimoni. Si tratta di ufficiali di polizia giudiziaria, quattro marescialli, un capitano e un luogotenente, ovvero coloro che si sono occupati del caso durante la prima fase delle indagini. I carabinieri, che sentirono a verbale Silvia, avevano seguito gli accertamenti sui profili social dei ragazzi, sulle celle telefoniche e sui loro spostamenti nei giorni della presunta violenza di gruppo.

Testimonieranno anche i marescialli genovesi che convocarono in caserma a Genova i quattro imputati il 1° settembre. Lì, con una telecamera di sorveglianza nella sala d’aspetto, ascoltarono i loro colloqui, caratterizzati da scherzi e risate, nonostante la consapevolezza dell’accusa che già pendeva sulle loro teste.

La denuncia a Ciro Grillo e amici

La denuncia era partita da una 19enne italo-norvegese di Milano. Dopo le vacanze in Sardegna nel luglio 2019, aveva raccontato ai carabinieri di essere stata stuprata dai quattro amici all’interno della villetta di Beppe Grillo, successivamente a una serata al Billionaire.

La ragazza ha raccontato di essere stata costretta a bere alcol, per poi subire gli abusi prima soltanto da Francesco Corsiglia, e in un secondo momento dagli altri tre. Le testimonianze si trovano all’interno dei cellulari dei ragazzi. Foto e video della violenza sono ora nelle mani della Procura e sono ammessi agli atti del processo insieme alle chat scambiate tra i giovani. C’è anche una seconda ragazza, Roberta, che secondo l’accusa è anch’essa vittima di stupro in quanto oggetto di foto oscene mentre dormiva sul divano.

 

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Editor: Susanna Bosio

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