Dizionario Opera

Clemenza di Tito, La

L’opera impegnò Hasse per quasi un trentennio, dando luogo a una revisione e una riscrittura pressoché totale della partitura.

Atto primo . Vitellia, figlia del deposto predecessore di Tito Vespasiano, progetta di vendicarsi dell’attuale imperatore (che pure l’affascina) armando contro di lui la mano del proprio spasimante Sesto, il quale dovrà dimostrare di amarla veramente uccidendo il monarca. Quest’ultimo intanto comunica a Sesto che intende sposarne la sorella Servilia, già legata sentimentalmente ad Annio. Quando la ragazza parla a Tito del suo legame, questi non esita ad abbandonare i propri progetti nuziali di fronte alle lacrime di Servilia. Vitellia intanto ha convinto Sesto a uccidere l’imperatore, ma quando il novello sicario è appena partito per la sua missione, un emissario le annuncia che Tito l’ha chiesta in sposa.

Atto secondo . In preda all’angoscia, Sesto procede nel suo piano. Un complice ha già appicato il fuoco al Campidoglio e, quando Vitellia, dopo molte ricerche, riuscirà a trovarlo, l’assassinio dell’imperatore sarà già stato consumato. Sesto è dapprima investito dall’ira della donna, quindi viene inaspettatamente convocato da Tito, salvato dalla morte da uno scambio di persona. Per un ulteriore equivoco, Annio viene creduto autore della congiura: questi non può discolparsi perché così accuserebbe Sesto, che a sua volta deve tacere per non coinvolgere Vitellia. Un complice ha però fatto il nome di Sesto e il senato si è già riunito per giudicarlo.

Atto terzo . Tito attende impaziente notizie sul fato dell’amico. Il senato ha accertato la colpevolezza di Sesto e l’ha condannato «alle fiere»: Al decreto manca solo la firma dell’imperatore. Questi cerca di farsi rivelare dall’amico i motivi del suo gesto, ma ottiene solo un desolato silenzio. Ciononostante, decide di non firmare la condanna. Vitellia, intanto, davanti alla prospettiva della morte di Sesto, confessa. L’imperatore dimostrerà sino alla fine la sua magnanimità, perdonando tutti, rinunciando alla mano di Vitellia e dando costei in matrimonio a Sesto.

Scritto originariamente per un teatro italiano, il Tito Vespasiano (così era stato modificato il titolo di Metastasio) fu rivisto da Hasse quando venne presentato tre anni più tardi alla corte di Dresda, dove il compositore ricopriva il titolo di Maestro di cappella. Per l’occasione l’opera fu interpretata da cantanti del livello di eccellenza di Francesco Tolve (Tito), Giovanni Carestini (Sesto) e Felice Salimbeni (Annio). Venti anni più tardi, quando giunse da Napoli la commissione per quattro opere da rappresentarsi nel giro di pochi mesi, il compositore ritornò al libretto metastasiano, confezionando una partitura completamente nuova e di grande importanza. Dieci pezzi furono composti per l’occasione, mentre un’altra decina di arie venne adattata da pagine già scritte per altre opere ( L’Olimpiade , Ezio , Il re pastore ). Più che nel senso di cambiamenti stilistici radicali, la revisione si mosse nella direzione di un miglioramento della prova precedente. Il risultato è una partitura che, come l’ Achille in Sciro presentato due mesi prima, innalza il progetto dell’opera seria a una ricchezza espressiva e sontuosità di mezzi senza pari. Della strenua ricerca timbrica testimoniano le otto arie con strumenti obbligati: una per oboe flauto corno e archi con sordina, e un’altra, l’ultima e virtuosistica aria riservata a Tito (“Se all’impero, amici dèi”), con trombe, timpani, oboi e corni.

Type:

(Tito Vespasiano) Dramma per musica in tre atti

Author:

Johann Adolph Hasse (1699-1783)

Subject:

libretto di Pietro Metastasio

First:

Pesaro, Teatro Pubblico, 24 settembre 1735 (seconda versione: Napoli, Teatro San Carlo, 20 gennaio 1

Cast:

Tito Vespasiano, imperatore (T); Vitellia, figlia del deposto imperatore Vitellio (S); Servilia, sorella di Sesto e amante di Annio (S); Sesto, amico di Tito e innamorato di Vitellia (S); Annio, amico di Sesto, amante di Servilia (B); Publio, prefetto del

Signature:

r.m.

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