Dizionario Arte

Close, Chuck

Pittore americano. Le sue prime opere erano riconducibili all’ espressionismo astratto, ma presto si avvicinò all’ iperrealismo. Si fece conoscere con gli enormi ritratti di teste, che eseguiva soprattutto per gli amici, viste frontalmente come enormi fotografie da passaporto: il suo autoritratto (1968) al Walker Art Center, Minneapolis, è alto quasi tre metri. Originariamente lavorava in bianco e nero, ma intorno al 1970 passò al colore. Lavora sulle fotografie, dividendole in una griglia e trasferendola poi su tela. In alcuni degli ultimi lavori ha enfatizzato deliberatamente la griglia, creando immagini a bassa risoluzione che richiamano gli schermi dei computer o volti visti attraverso un vetro molato. Nel 1988 rimase parzialmente paralizzato in seguito al deterioramento di un vaso sanguigno nel midollo spinale, ma ricominciò a dipingere grazie all’ausilio di una protesi esterna.

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