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Clubhouse, i dubbi sulla privacy del nuovo social network

Cos’è Clubhouse? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul nuovo social network

Cos’è Clubhouse e come funziona l’app del nuovo social network le cui azioni nel mercato sono schizzate in alto negli ultimi giorni? Come entrare e come funziona l’invito? Quali sono i pericoli relativi alla privacy? Ecco una guida per capirne di più.

Come funziona il nuovo Clubhouse social network?

Clubhouse è organizzato in stanze. In ogni stanza gli utenti presenti possono scambiarsi messaggi vocali. I partecipanti ad una stanza tendono ad avere gusti o interessi simili. Per poter avere accesso al social occorre ricevere un invito da un altro utente e aver compiuto la maggiore età. Nel momento in cui si viene accettati, si può esprimere la propria opinione riguardo all’argomento relativo alla stanza scelta.  L’app non prevede l’accesso alla voce dell’iscritto se la sua impostazione ha disattivato l’accesso al microfono. I messaggi scompaiono non appena la stanza viene chiusa. In ogni stanza è possibile trovare: i moderatori, gli speaker e gli ascoltatori. Proprio i moderatori hanno il compito di gestire la conversazione, invitare gli altri e dare o togliere loro parola. Gli speaker invece sono tutti quelli che ha diritto a parlare. Gli ascoltatori sono quelli che partecipano muti ed eventualmente possono chiedere di parlare.

Nel caso di segnalazioni riguardanti violazioni degli standard richiesti (privacy e sicurezza) gli audio vengono sottoposti a delle verifiche di accertamento. Se queste situazioni dovessero essere scoperte e comprovate sarà la piattaforma stessa a prendere provvedimenti che variano da un ammonimento fino all’espulsione e alla segnalazione alle forze dell’ordine.

Le falle sulla gestione della privacy

La prima importantissima lacuna è il riferimento ai diritti dell’interessato al del GDPR (Regolamento Generale per la protezione dei dati personali). Esiste un’eccezione che riguarda solo i cittadini residenti in California e che fa riferimento al California Privacy Act. Rimane quindi escluso il resto del mondo: Europa in primis.

La seconda riguarda l’accettazione dei termini di privacy e di servizio. Questi vengono accettati con un unico click e ciò in evidente viola il principio di specificità e granularità che deve avere il consenso. Il consenso deve essere sempre libero, specifico, granulare e revocabile. Il bivio di fronte al quale è posto il nuovo utente è quello di accettare tutto o di non usarla.

Inoltre, mentre vengono indicate le finalità, risultano mancanti inoltre le condizioni di liceità. Quando si parla di profilazione occorre indicare le modalità, le motivazioni e gli scopi secondo i quali essa verrà effettuata. Ad esempio: la novità del nuovo social è l’utilizzo dei messaggi vocali. Tuttavia, riguardo ai dati vengono trasferiti in USA non vengono indicate le garanzie. Esse sono alla base del consenso del trasferimento dati e questa mancanza è in contrasto all’ articolo 13 par.1 lett. F del Regolamento.

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