Conviviando, l’arte della tavola a Palazzo Reale
Palazzo Reale presenta dal 25 gennaio al 15 febbraio 2018 la mostra Conviviando, promossa e prodotta da Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, HOMI, il Salone degli Stili di Vita di Fiera Milano.
“Sostenere e promuovere le iniziative di valore culturale rappresenta una delle tante espressioni della vocazione di Fiera Milano” ha affermato Fabrizio Curci, Amministratore Delegato di Fiera Milano.
CONVIVIANDO L’arte della tavola tra passato e futuro
La mostra è ambientata per la prima volta nelle splendide stanze dell’Appartamento del Principe, e propone un viaggio scenografico di grande impatto nella storia dell’arte della tavola con un legame a una serie di film che hanno segnato il nostro immaginario.
Si parte dal periodo barocco, in cui la tavola si configura come l’affascinante teatro in cui il sovrano assoluto celebra la propria grandezza sui sudditi e sulla natura, tra trionfi vegetali di ortaggi e metalli preziosi. In epoca Rococò la disposizione degli oggetti diventa una sensuale dichiarazione di sensibilità estetica; si impongono le sfumature pastello (tributo ai quadri di Jean-Honoré Fragonard e François Boucher) e la porcellana finemente lavorata.
Ma la vera rivoluzione si compie all’inizio dell’Ottocento, con il passaggio dal servizio “alla francese” – ovvero, presentazione flamboyant di tutte le pietanze sul desco – a favore di una disinvoltura “alla russa”, che affida a inappuntabili camerieri il compito di servire le vivande. Libera dalle audaci costruzioni gastronomiche precedenti, la tavola accoglie apparecchiature di cartesiano rigore: pura geometria di piatti, posate e bicchieri.
Il XIX secolo sposa la formula “meno sfarzo, più etichetta” e vede la nascita della mensa borghese, dove celebrare affetti familiari o ideali politici. Senza rinunciare all’eleganza, che si esprime attraverso raffinate decorazioni floreali e vasellame ton sur ton.
La policromia vittoriana si rivitalizza durante il Novecento nelle splendide forme Art Déco, rivive nell’eclettismo Sixties, raggiunge la sua massima espressione nella personalizzazione contemporanea. E si apre a un futuro prossimo in cui il cibo – sempre più immateriale – sarà presentato verosimilmente nel segno della stilizzazione più “asettica”.
L’allestimento si snoda nelle antiche residenze principesche proponendo dieci mise en place che prendono spunto da altrettanti film memorabili, a scandire i momenti clou di questa evoluzione: dai trionfi barocchi di Vatel alle glaciali atmosfere di Ex Machina, passando per la deliziosa Marie Antoinette di Sofia Coppola, il black and white in versione couture di Coco Chanel & Igor Stravinsky, l’etichetta Regency (firmata Jane Austen) di Emma; senza dimenticare il candore assoluto di Morte a Venezia e il fasto decadente de Il Gattopardo, capolavori di Luchino Visconti. L’Art Déco palpita nelle scenografie de Il grande Gatsby; l’orientalismo di ispirazione Sixties si fa puro glamour in A Single Man; fino alla mitizzazione della figura dello chef, espressa compiutamente in Io sono l’
- Stanza 1
1920 “Elegance”, ispirata al film Coco Chanel & Igor Starvinsky (2009) dove la stilista crea l’iconico profumo N°5
‘
- Stanza 2:
600 “Baroque”, ispirata al film Vatel (2000) La tavola del Re Sole nel 1671
- Stanza 3:
1777-1789 “Rococo”, ispirato al film Marie Antoinette (2006) gli anni dell’ingresso trionfale della porcellana
- Stanza 4:
1815 “Regency”, ispirato al film Emma (1996), picnic bucolico
- Stanza 5:
1911 “Total White”, ispirato al film Morte a Venezia (1971), il candore aristocratico
- Stanza 6
1860 – 1910 “Romantic”, ispirato al film Il Gattopardo (1963)
- Stanza 7:
1922 “Art Déco”, ispirato al film Il Grande Gatsby (2013)
- Stanza 8:
1960 “Eclectic”, ispirato al film A single man (2009), il lifestyle dei primi anni 1960
- Stanza 9:
Oggi, “Modern”, ispirato al film Io sono l’Amore (2009), bellezza virtuale da condividere in immagini social
- Stanza 10:
“Future”, ispirato al film Ex Machina (2014), il cibo del futuro
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