coronavirus milano fashion week
Moda

CORONAVIRUS MILANO FASHION WEEK CHIUDE IN ANTICIPO

CORONAVIRUS COSTRINGE ALLA CHIUSURA DELLA SETTIMANA DELLA MODA DI MILANO

Coronavirus Milano fashion week 2020, fa i conti con le conseguenze dell’epidemia: la Settimana della Moda, si conclude oggi, in stato di emergenza, causa allarme covid-19. Le ultime sfilate della Milano Fashion Week si sono svolte  a porte chiuse, con molte più cancellazioni del previsto.

Le sfilate di Alexandra Moura e Atsushi Nakashima, in calendario oggi a Milano per l’ultimo giorno della fashion week, sono state cancellate. Lo annunciano i due brand in una nota.

milano fashion week

IL MONDO DELLA MODA FA I CONTI CON LE CONSEGUENZE DELL’EPIDEMIA:  CARLO CAPASA

A causa dell’epidemia mille operatori cinesi non sono potuti essere presenti, alla milano fashion week. Cifra pari all’80% del totale dei buyers, giornalisti e addetti ai lavori della moda cinese. Assenze che pesano anche sul sistema economico della città che solitamente nei giorni di sfilate registra il tutto esaurito.

Tutto il mondo della moda si trova a dover fare i conti con le conseguenze dell’epidemia, da coronavirus. Soprattutto perché i consumatori cinesi rappresentano più di un terzo del mercato del lusso. Molti grandi marchi da Versace a Gucci hanno dovuto chiudere i punti vendita in Cina. 

Il presidente della Camera Moda Carlo Capasa dichiara : “L’impatto è ancora sconosciuto ma rende incerte le previsioni: potrebbe essere peggio dell’anno della Sars, in 6 mesi potremmo perdere anche 230 milioni di euro.”

coronavirus Milano Fashion Week
coronavirus Milano Fashion Week

CORONAVIRUS MILANO FASHION WEEK, POSSIBILE PERDITA DELLO 0,3% DEL PIL

Il 2020 potrebbe essere l’anno nero del lusso,  Francesco Wu, responsabile imprenditoria straniera della Confcommercio Milano, Monza Brianza e Lodi.  Racconta che in vent’anni, il Pil cinese è quadruplicato e l’economia è molto più interconnessa. Molti cinesi arrivano in Italia per fare shopping senza dazi e tasse: “abbiamo calcolato che ogni turista, quando passa a Milano, spende in media 2mila euro tra hotel, acquisti, ristoranti e musei”.

Sono i cosiddetti “élite consumers” che affollano le boutique di via della Spiga o via Montenapoleone: da soli coprono più di un quarto della spesa totale nel settore del lusso in Italia.

DAL CORONAVIRUS L’ANNO NERO DEL LUSSO

Secondo le stime della Camera della Moda italiana. L’impatto del coronavirus “sull’economia e sul mercato è attualmente sconosciuto e rende incerte le previsioni per il primo semestre 2020″. Il presidente Carlo Capasa ha parlato di “uno scenario intermedio che determinerebbe una contrazione del fatturato dell’industria moda italiana tra -1,5% e 2,5% rispetto al primi semestre 2019 causata da un calo dell’export fra -0,5% e -1%“. In Italia la moda vale 71,7 miliardi di euro, è un settore trainante e soprattutto è in continua crescita: il 2019 che si è appena concluso è andato meglio del previsto con un fatturato di circa 90 miliardi e una crescita del solo export del 6%, di cui +5,6% solo in Cina. “Tutto lasciava sperare per il 2020 in una crescita al 3%”, ma le cose stanno già cambiando: “Una perdita dell’1,8% nel trimestre – ha aggiunto – è tanta roba. Anche se la speranza è in un netto miglioramento da aprile”. A lanciare l’allarme per prima è stata Capri Holdings. La finanziaria cui fanno capo i marchi Versace, Michael Kors e Jimmy Choo. Che stima una perdita di 100 milioni di dollari di mancati ricavi solo nel primo trimestre del 2020. Stima che potrebbe anche peggiorare nel caso in cui i viaggi e il traffico di turisti dovessero essere ulteriormente ridotti.

MILANO FASHION WEEK 2020, LE NEWS UFFICIALI

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