Dizionario Arte

COROT, CAMILLE

Corot, Camille. Pittore francese, soprattutto di paesaggi. Suo padre era un commerciante tessile e sua madre una stilista di moda, ed entrambi i genitori si aspettavano che il figlio li seguisse nelle attività familiari.

Nel 1822, tuttavia, all’età di ventisei anni, gli fu permesso di abbandonare la carriera commerciale, alla quale si era male adattato, e si dedicò all’arte, la sua passione; i genitori lo sostennero finanziariamente in modo generoso, così che potesse dedicarsi a ciò che gli interessava senza preoccuparsi di problemi di sussistenza.

Studiò brevemente con Achille-Etna Michallon (che morì poco dopo il loro incontro) e poi con Jean-Victor Bertin (1767-1842). Entrambi i suoi insegnanti erano stati allievi di Valenciennes e grazie a loro Corot ereditò la tradizione classica, di cui Valenciennes era stato il maggior difensore nella generazione precedente.

Tuttavia apportò una poetica personale

Tuttavia apportò una poetica personale a questa tradizione e una naturalezza più rilassata, come risulta dagli schizzi dal vero su cui si basavano le opere definitive; la sua opera possiede una splendida sensazione di chiarezza ed equilibrio alla quale sembra arrivare in modo istintivo, senza alcuno sforzo.

Visse a Parigi tutta la vita ma viaggiò parecchio in Francia e all’estero, visitando la Svizzera e diverse volte anche l’Italia (1825-28, 1834 e 1843), i Paesi Bassi (1854) e l’Inghilterra (1862).

A partire dal 1827 Camille Corot partecipò regolarmente ai Salon; la sua reputazione crebbe stabilmente dal 1830 e intorno al 1850 era già riconosciuto come una delle figure più importanti nell’ambiente. Il suo successo ufficiale derivava da un tipo di opera molto diverso da quelle puramente paesaggistiche, più tradizionalmente romantiche nell’evocazione di un passato arcadico e dipinte con uno stile nebuloso e morbido in netto contrasto con la chiarezza luminosa alla quale veniva solitamente associato il suo lavoro.

Nel corso della sua carriera eseguì

Nel corso della sua carriera eseguì anche diversi studi di figura umana e dipinse alcuni ritratti di amici e parenti; dal 1850 circa la pittura di figura (soprattutto nudi femminili) divenne molto importante nella sua produzione, anche se questo aspetto della sua opera è emerso piuttosto recentemente, dopo essere stato ignorato per molto tempo.

La sua immediatezza visiva e la sincerità di sentimenti furono molto ammirate dai paesaggisti del tardo XIX secolo, ed egli stesso mostrò grande interesse per il lavoro dei giovani artisti: Daubigny, Pissarro e Sisley furono tra quelli che beneficiarono dei suoi consigli.

La sua popolarità tra i collezionisti

La sua popolarità tra i collezionisti fu ed è tale da indurre molti pittori a farne copie, nonostante la produzione fosse vastissima. In vita fu molto stimato come uomo e come artista, anche grazie alla sua natura nobile, corretta e generosa, e non si montò mai la testa per il successo (anche Degas, di solito caustico, lo descrisse come un angelo che fuma la pipa); aiutò la vedova di Millet, per esempio, e regalò una casa al povero e ormai quasi cieco Daumier.

Nascita: Parigi 1796; Morte: Parigi 1875

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