Dizionario Arte

Correggio pittore

Correggio pittore

Correggio, Pittore italiano, deve il nome al piccolo paese in Emilia dov’era nato e dove morì. Nonostante abbia lavorato solo in centri provinciali, fu uno degli artisti più sofisticati del suo tempo, fondendo diversi richiami in una sintesi potente, e nonostante in vita la sua fama fosse modesta, ebbe un’enorme influenza e riconoscimento postumi.

La prima parte della sua carriera non è ben documentata e la sua educazione artistica deve essere dedotta dal suo stile. Probabilmente ricevette un insegnamento rudimentale dallo zio, il pittore Lorenzo Allegri (morto nel 1527), ma la fonte di ispirazione più ovvia per i primi sviluppi della sua carriera è Mantegna, e potrebbe aver studiato a Mantova (non troppo distante dal suo paese), forse anche presso l’anziano Mantegna.

La prima opera documentata è la Madonna di san Francesco (1514-15, Gemäldegalerie, Dresda), commissionata dalla chiesa di San Francesco a Correggio, influenzata anche da Lorenzo Costa (nei colori perlati) e da Leonardo (nel caratteristico dito puntato di san Giovanni).

Più tardi assunse molto

Più tardi assunse molto dell’introspezione leonardesca e del suo morbido sfumato, che contribuì a formare il suo stile elegante e fluido. Un’altra forte influenza per Correggio fu quella di Roma; si pensa che abbia visitato la città agli inizi della carriera, probabilmente intorno al 1518, anche se Vasari sostiene che non vi si sia mai recato e che l’impatto di Raffaello e Michelangelo derivasse dai disegni e dalle stampe diffuse in tutta Italia.

I dipinti più caratteristici di Correggio sono pale d’altare e piccole opere devozionali, spesso con un sentire tenero e intimistico.

Fu autore però anche di importanti affreschi a Parma, a circa trenta chilometri da Correggio. Si documenta la sua presenza in città nel 1520, ma la prima delle commissioni a Parma risale all’anno precedente: l’affresco per la stanza della badessa nel convento di San Paolo.

Il tema del dipinto è Diana, dea della castità e della perseveranza (un soggetto inusuale per un convento, ma la badessa era donna aperta e intellettuale); sul soffitto a volta Correggio usò l’idea di Mantegna di un traliccio frondoso a incorniciare putti e simboli della caccia.

Quest’opera fu seguita da due importanti dipinti di interno di cupola a Parma, dove Correggio sviluppò la tecnica *illusionista -già usata da Mantegna -di dipingere una scena come se avvenisse nello spazio soprastante, aperto sul cielo (vedi sotto in su). La prima delle cupole (1520-24) è quella di San Giovanni Evangelista: il soggetto è la Visione di san Giovanni a Patmos; con i dodici apostoli seduti sulle nuvole intorno alla base, mentre Cristo, rappresentato in una ripida prospettiva, ascende al paradiso.

Nella seconda cupola, nella cattedrale

Nella seconda cupola, nella cattedrale di Parma, Correggio dipinse l’Incoronazione della Vergine (1526-30) usando lo stesso schema, ma in maggiori dimensioni e con prospettive ancora più audaci. Queste opere bastano a far ritenere Correggio uno degli artisti più inventivi e significativi del pieno rinascimento. Considerate troppo audaci da alcuni contemporanei (un prete descrisse gli affreschi della cattedrale come uno stufato di gambe di rane). Certo però influenzarono enormemente lo sviluppo della pittura di cupole nel barocco (uno dei più importanti artisti in questo campo, Lanfranco, era nativo di Parma).

Altri aspetti dell’opera di Correggio erano ancora più avvenieristici, anticipando artisti del rococò come Boucher per le figure mitologiche straordinariamente sensuali. In quest’ambito le sue opere più famose sono i dipinti raffiguranti gli amori di Giove, commissionati da Federico II Gonzaga come regalo per l’imperatore Carlo V (vedi Asburgo). In totale sono quattro: Ganimede, Giove e Io (entrambi al Kunsthistorisches Museum, Vienna), Leda (Gemäldegalerie, Berlino) e Danae (Galleria Borghese, Roma).

Nella seconda cupola, nella cattedrale

Nella seconda cupola, quando fu considerato quasi alla stessa altezza di Raffaello (il padre di Mengs collocò il figlio dopo entrambi). In seguito la sua reputazione è in qualche modo diminuita, ma rimane senza dubbio uno dei più grandi pittori del suo tempo.

Nascita: Correggio 1490;

Morte: Correggio 1534

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