corridoi umanitari cosa sono
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Corridoi umanitari: cosa sono?

Cosa sono i viaggi della speranza consentiti dalla Russia alla popolazione ucraina

La città portuale di Mariupol è sotto l’assedio russo. Il ministro della Difesa della Russia ha annunciato una tregua per consentire i corridoi umanitari. Potrebbe essere una trappola? La Russia potrebbe invogliare i civili a lasciare il Paese, in modo tale da poter poi bombardare la città senza essere accusata di crimini contro l’umanità.

Ma cosa sono i corridoi umanitari?

L’istituzione dei corridoi umanitari è stata garantita per consentire l’evacuazione dei civili ucraini. In modo tale, la Russia si impegnerebbe a cessare il fuoco momentaneamente, cercando di non mettere a rischio la vita delle persone in fuga.

L’appello, per facilitare il trasferimento dei profughi ucraini verso l’Ue, è arrivato dall’Oms, dalla Croce rossa e anche dalla Caritas.

Corridoi umanitari: cosa sono?

I corridoi umanitari sono un programma di accoglienza per garantire sicurezza a quelle persone fragili che fuggono dal loro Paese di provenienza per diversi motivi. Le cause possono essere differenti: carestie, disastri naturali, o, in questo caso, la guerra.

Le associazioni proponenti inviano sul posto esperti e volontari che prendono contatto con ong, associazioni, organismi internazionali, chiese, e compilano una lista di potenziali beneficiari.

I primi a ricevere soccorso sono sempre donne, bambini, anziani. Può trattarsi anche di persone con disabilità o patologie, o persone segnalate dall’UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati.

Le liste vengono trasmesse al ministero degli Interni e, quindi, ai consolati o ambasciate presso i paesi coinvolti che rilasciano dei visti speciali. All’arrivo in Italia i profughi sono accolti da associazioni umanitarie private.

I viaggi della speranza

I corridoi umanitari vengono chiamati anche viaggi della speranza. Sono stati realizzati nel 2015, attraverso protocolli d’intesa sottoscritti da comunità e associazioni.

Ad oggi, le rotte della speranza hanno consentito due itinerari: la rotta balcanica, quindi, chi arriva dall’Afghanistan e dal Pakistan attraverso la Serbia; dalla Siria per la Grecia, passando per regioni più a sud. Il secondo itinerario è il Mediterraneo per i migranti che partono dalla Tunisia, dalla Libia, dall’Egitto, dalla Turchia, e, non solo. Di solito i profughi provenienti da questi paesi si fermano poi in Italia o in Grecia. Mentre quelli che partono da Marocco e Algeria si dirigono verso la Spagna.

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Abbiamo già sentito parlare di corridoi umanitari?

Si è parlato di corridoi umanitari anche nei giorni del ritiro delle forze americane e della Nato dall’Afghanistan, quando decine di migliaia di persone cercavano di salire sugli ultimi voli per scappare da Kabul.

L’Occidente chiese al regime dei Talebani che aveva appena preso il potere di garantire come via di fuga alternativa dei corridoi umanitari per via di terra attraverso il Pakistan. Il paese non accolse la proposta, e, ogni afghano desideroso di partire ha dovuto arrangiarsi da sé, a suo rischio e pericolo. Richieste analoghe sono state avanzate in altri conflitti, dalla guerra nella ex-Jugoslavia al Medio Oriente all’Africa.

 

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