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Covid, scoperta a Marsiglia una nuova variante francese: ecco cosa sappiamo finora

Variante francese: si chiama IHU ed più mutata di Omicron, ma niente allarmismi

Non solo Omicron o Delta. È stata scoperta una nuova mutazione del coronavirus Sars-CoV-2. Si tratta di una variante francese, individuata nel Sud Est dello Stato e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha tenuto sotto osservazione nell’ultimo mese.

Non è ancora detto che in futuro non possa diventare preoccupante come le altre mutazioni del virus che già conosciamo. Ma al momento mancano ancora troppi dati per sapere quanto sia effettivamente trasmissibile o aggressiva e quanto sia in grado di eludere gli anticorpi sviluppati dal vaccino o dalla guarigione.

Variante francese: ecco cos’è

Il primo tweet riguardante questa mutazione risale al 9 dicembre scorso. “Una nuova variante Covid-19 è stata rilevata a Forcalquier. È stata chiamata variante IHU e depositata su GISAID con il nome B.1.640.2“, citava il testo. Così l’istituto IHU Méditerranée Infection della città di Marsiglia annunciava la scoperta della nuova variante. Nel comune di Forcalquier è stata individuata su 12 persone e il “paziente zero” proviene dal Camerun.

Il team di scienziati che ha scoperto la variante IHU, coordinati dal professor Philippe Colson, hanno sottoposto a campione biologico il viaggiatore camerunense nel sequenziamento genomico Oxford Nanopore Technologies. Dall’analisi si è scoperto che questa variante è persino più mutata della Omicron, la principale responsabile dell’attuale ondata di contagi.

In IHU si sono rilevate 46 mutazioni e 37 delezioni. Il ceppo è “imparentato” con la vecchia variante B.1.640.1, da cui si differenzia per 25 sostituzioni nucleotidiche e 33 delezioni.

Gli esperti al momento sono molto divisi sulla portata della nuova variante. L’Oms vigila a distanza. L’esperta dell’Organizzazione mondiale, Maria Van Kerkhove, via Twitter ha ricordato che la “madre” di questa sotto-variante (B.1.640) è stata classificata come ‘Variante sotto monitoraggio’ già da novembre.

Saranno necessari comunque ulteriori studi per determinare le caratteristiche della variante e le sue potenziali minacce. Del resto, esistono migliaia di mutazioni del virus, ma nella grande maggioranza il set di mutazioni non è così significativo.

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Bisogna preoccuparsi della nuova variante francese?

Nuove varianti del Covid vengono sequenziate in maniera continuativa. E la B.1.640.2 non è ancora stata inserita nella lista di quelle tenute sotto monitoraggio dall’Oms. Infatti, quest’ultima classifica le varie mutazioni sulla base del livello di pericolosità per la sanità globale. Al momento, le varianti di preoccupazione (Voc) sono Alfa, Beta, Gamma, Delta e Omicron. Ci sono anche le varianti di interesse, in cui rientrano Lambda e Mu.

Quindi perché preoccuparsi? I medici di Marsiglia nell’evidenziare le 46 mutazioni di IHU e le sue 37 soppressioni immunitarie, sottolineano le due sostituzioni più allarmanti nella proteina Spike. La prima, N501Y, ha finora portato ad una maggiore trasmissibilità. La seconda, invece, E484K, ha ridotto la ricettività degli anticorpi ottenuti con il vaccino.

Il virologo Tom Peacock, del Dipartimento di malattie infettive dell’Imperial College di Londra, non è convinto dell’eccessiva attenzione posta dai riflettori sulla variante. Via social ha spiegato perché. Secondo l’esperto bisogna tenere conto di alcuni aspetti. Tra questi, “il fatto che B.1.640.2 in realtà precede Omicron e finora ci sono state solo 21 sequenze depositate”. “Non mi preoccuperei molto per il momento”, ha aggiunto.

 

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Editor: Susanna Bosio

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