Coypel
Famiglia di pittori francesi il cui capostipite fu Nöel (Parigi 1628-Parigi 1707). Egli lavorò con uno stile accademico basato sull’esempio di Poussin e Le Brun, e fu impegnato soprattutto nei grandi progetti di Luigi XIV, specialmente a Versailles; fu direttore dell’Accademia Francese a Roma (1672-74), poi dell’ Académie Royale a Parigi (1695-99). Suo figlio Antoine (Parigi 1661-Parigi 1722) andò a Roma ancora bambino col padre (era un bambino prodigio) e l’influenza italiana risulta molto forte nel suo stile, in particolare nella sua opera più famosa, il soffitto della cappella di Versailles (1708), ispirata dal soffitto di Gaulli nella chiesa del Gesù a Roma; questo, con l’opera di Coypel al Palais Royal di Parigi (1702-05, andata perduta), fu il risultato più compiuto del barocco francese del periodo. Il soffitto di Versailles ottenne maggior successo delle altre opere di Coypel, che spesso combinavano, per dirlo con le parole di Anthony Blunt, l’eccesso del barocco e la pedanteria dello stile *classico senza le virtù di nessuno dei due. Antoine fu direttore dell’Académie Royale nel 1714 e primo pittore del re nel 1715. Il fratellastro Nöel-Nicolas (Parigi 1690-Parigi 1734) dipinse con maggiore eleganza, soprattutto soggetti mitologici, ma era di carattere timido e non raggiunse lo stesso successo degli altri membri della famiglia, pur essendo senz’altro il miglior pittore tra loro. Chardin fu suo allievo per un breve periodo. Il figlio di Antoine, Charles-Antoine (Parigi 1694-Parigi 1752), dal carattere molto più forte rispetto a Nöel-Nicolas, ebbe una carriera di grande successo. Nel 1747 divenne direttore dell’Académie Royale e primo pittore del re. Scrisse anche versi, sceneggiature teatrali (diverse delle quali furono messe in scena a corte) e trattati di critica artistica. Come pittore fu versatile e prolifico, ma il peggiore della famiglia; la sua Cena a Emmaus è stata descritta da Michael Levey come "pateticamente inetta".
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Cox, Stephen
