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Crisi di governo e tensioni nella maggioranza: ecco cosa sta succedendo

Crisi di governo, Mario Draghi e l’incontro con i sindacati: ecco cosa sta succedendo con il Movimento 5 stelle

Mario Draghi ha avuto un incontro questa mattina alle 11:00 con i sindacati – i leader di Cgil, Cisl e Uil – per discutere di crisi economica, salari, riforma del fisco e caro bollette. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto nuove misure immediate per contrastare l’impennata dell’inflazione e il crollo del potere d’acquisto di salari e pensioni. Al termine del vertice Luigi Sbarra, segretario Cisl, ha dichiarato: «Un incontro positivo, potenzialmente decisivo. Il Governo ha condiviso la nostra impostazione».

Diversa, invece, la versione di Maurizio Landini, leader Cgil, che ha affermato: «Numeri non ci sono stati fatti. Ci si è fermati a temi come la difesa del potere d’acquisto, la precarietà, il salario minimo. Al momento non abbiamo risposte, risultati non ce ne sono. Abbiamo ribadito che dobbiamo agire e non possiamo aspettare la legge di bilancio».

Oggi alle 16:30 il premier ha convocato una conferenza stampa alla quale parteciperanno anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

Nel mentre, Giuseppe Conte ha dichiarato: «Contiamo come Movimento 5 Stelle di ricevere delle pronte risposte. Quindi adesso ci aggiorneremo prima possibile», riferendosi al documento di 9 punti con le richieste del Movimento presentato settimana scorsa a Mario Draghi.

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Governo e 5 Stelle: cosa sta succedendo

A separare il Governo e la maggioranza dal Movimento 5 stelle è il dl Aiuti, decreto approvato alla Camera con 266 voti a favore e 47 contrari, che stanzia più di 16 miliardi a favore di famiglie e imprese contro l’inflazione e il caro-energia.  Il testo che, però, non è stato confermato dai 5 stelle, passerà al Senato giovedì per l’ok definitivo.

I pentastellati, infatti, non sono d’accordo con alcuni punti del decreto: tra questi il termovalorizzatore a Roma e la stretta sul Reddito di cittadinanza.

Con l’uscita dalla maggioranza del Movimento 5 stelle, il governo avrebbe comunque i numeri per andare avanti anche al Senato. Ma il premier ha spiegato in modo chiaro che senza i grillini non c’è il governo.

Verso la crisi di Governo: le critiche della maggioranza a Conte

La maggioranza non risparmia i commenti contro la decisione del Movimento di Giuseppe Conte.

«Insopportabile la pagliacciata dei Cinque Stelle», ha commentato Matteo Renzi. «Draghi ha un punto di forza straordinario e unico: la sua reputazione. Non la perda per inseguire chi, come Conte, assomiglia sempre più a un clown che non fa ridere. Se i grillini vogliono restare, bene. Se se ne vogliono andare, è meglio un Draghi Bis politico o un Draghi Bis tecnico che per i prossimi dieci mesi sistemi Pnrr, legge di bilancio e politica estera, in attesa che si concluda la guerra. Se questa soluzione non è percorribile, meglio andare subito al voto: meglio le elezioni dei ricattucci grillini», a ribadirlo il fondatore di Italia Viva nelle ultime ore.

Anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è intervenuto in mattinata contro il M5s: «Il governo deve andare avanti, con o senza M5s. Basta parlare di verifiche e riti del passato. Se c’è bisogno, siamo tutti disponibili a dare una mano a questo governo, senza chiedere nulla in cambio». Poi ha aggiunto: «Solo un movimento di irresponsabili può pensare che, per il proprio piccolo tornaconto di bottega, si possa far saltare uno sforzo generale del Paese, delle forze politiche e di tutte le forze sociali. Non è possibile immaginare la fine del governo Draghi con la guerra alle porte, le aziende che chiudono per la crisi energetica, le bollette che stanno falcidiando il potere d’acquisto delle famiglie, un’inflazione all’8% e le gigantesche opportunità del Pnrr da cogliere».

 

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Editor: Vittoria Ferrari

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