CULLA DEL RINASCIMENTO CULTURALE, LA POLONIA
Tre generazioni di artisti polacchi a confronto e quindici autori. La Polonia a ventisette anni dall’indipendenza democratica è diventata la culla del rinascimento culturale senza precedenti. La libertà ritrovata è stata da stimolo per osservare il passato e guardare al futuro senza paura. Dalle pratiche concettuali degli artisti dissidenti durante il regima fascista sono nate negli anni Novanta nuove esperienze legate alla realtà della società contemporanea, raggruppate sotto la denominazione di Critical Art. Con un susseguirsi di esperienze, di stimoli nuovi, si è giunti poi agli anni Duemila: altri autori si sono avvicinati alla cultura popolare, banale, da cui ne deriva il movimento del Pop Banal, altri, scegliendo la fotografia come mezzo espressivo al New Documentarist.
Linee di ricerche differenti, ma accomunate dal desiderio di definire una nuova identità per una crescita sempre maggiore nell’ambito artistico. Non c’è più il timore di osservare la tirannia con orrore, è stato scelto di salvare la memoria, di guardare anche alle avanguardie storiche (polacche e non) per creare nuove visioni. Una mostra alla Galleria Civica di Modena, a cura di Mariella Paderni, traccia il percorso della rinascita espressiva dalla Polonia post-socialista a oggi. Pitture, collage, video, si susseguono nel percorso espositivo per raccontare l’evolversi dell’arte in un paese che ha sofferto, e non poco.
Conflitti vissuti in prima persona dalla generazioni passate e raccontati alle generazioni più giovani. Rimasti impressi agli artisti capaci di elaborare La memoria finalmente, ovvero titolo della mostra preso in prestito da una poesia scritta da Wisława Szymborska, scrittrice polacca premio Nobel per la letteratura nel 1996.
LA MEMORIA FINALMENTE. ARTE IN POLONIA: 1989-2016
Fino al 5 giugno
Galleria civica di Modena, Palazzina dei Giardini
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