Dizionario Arte

Cuyp

Famiglia di pittori olandesi di Dordrecht, nella quale si distinsero tre figure. Jacob Gerritsz Cuyp (Dordrecht 1594-Dordrecht 1652), figlio di un pittore di vetrate, secondo Houbraken fu allievo di Abraham Bloemaert a Utrecht. La sua produzione fu molto varia, ma è più conosciuto come ritrattista, soprattutto per i ritratti di bambini. Benjamin Gerritsz Cuyp (Dordrecht 1612-Dordrecht 1652), fratellastro di Jacob, era conosciuto soprattutto per i dipinti di soggetto biblico e di genere, nei quali faceva un uso melodrammatico delle luci e delle ombre alla maniera del giovane Rembrandt. Aelbert Cuyp (Dordrecht 1620-Dordrecht 1691) è il più noto della famiglia, oggi ammirato come paesaggista anche se dipinse molti altri soggetti. Era figlio e probabilmente allievo di Jacob Gerritsz. Cuyp, ma la sua prima produzione mostra anche l’influenza di Jan Van Goyen. Nonostante lo si pensi di solito come legato a Dordrecht, sembra che Aelbert abbia viaggiato parecchio nelle zone fluviali del suo paese, nella parte orientale dei Paesi Bassi, e dipinse anche vedute della Westfalia. Gli si attribuisce un numero incredibile di opere, ma rimangono aperti molti problemi: firmava spesso le opere ma raramente le datava, e stabilire una cronologia si è rivelato difficile. Benché poco influente fuori da Dordrecht, ebbe molti imitatori e alcune opere prima attribuite a lui sono state poi assegnate ad Abraham Calraet (1642-1722), che si firmava AC (le stesse iniziali di Cuyp). Nel 1658 Cuyp sposò una ricca vedova e intorno al 1660 abbandonò quasi totalmente la pittura. Dopo la sua morte rimase dimenticato per quasi due generazioni e fu poi riscoperto nel tardo XVIII secolo quando cominciò a piacere molto ai collezionisti inglesi. Ancora oggi è molto meglio rappresentato nelle collezioni inglesi, pubbliche e private, che nei musei olandesi (per esempio la National Gallery di Londra ospita undici suoi dipinti). Le opere migliori -tipicamente scene fluviali e paesaggi con placide mucche -dimostrano una grande serenità e un uso magistrale delle luci (preferì gli effetti del sole di prima mattina e al tramonto). Aelbert è più vicino allo spirito di Claude Lorrain rispetto a chiunque dei suoi conterranei che viaggiarono in Italia.

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