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Moda

Da Pitti uomo torna la moda green con Sustainable Style

Arriva a Pitti Uomo una nuova edizione di Sustainable Style, il progetto all’insegna della sostenibilità sempre di classe

Con l’avvio di Pitti Uomo ieri 11 gennaio prende il via anche la quarta edizione di S|STYLE sustainable style. Il progetto, descritto come una delle quattro macroaree in cui si articola il menswear oggi, presenta una selezione di 10 brand che creano e producono seguendo criteri di responsabilità e sostenibilità.

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N Palmer

S|STYLE: la storia

S|Style – sustainable style è un progetto nato nel 2020 durante la pandemia di Covid-19 con uno scopo ben preciso: raccontare un modo di concepire la moda ormai indispensabile. Sia per l’ambiente che per il nostro futuro, e di quello del settore. Così, Pitti Uomo difende la sostenibilità, mirando a sovvertire completamente il concetto secondo il quale la moda responsabile sia obbligatoriamente senza stile.

Come ci riesce? Prima di tutto con una selezione dei brand che partecipano si fonda su criteri di responsabilità sociale e ambientale, alla base di ognuno dei partecipanti. Ma il focus rimangono la creatività e il design. E con uno scouting internazionale, fin dalla prima edizione, Sustainable Style è stato un hub che ha ospitato talenti del calibro di Connor McKnight, Y/Project, Phipps, Federico Cina, S.S.Daley, Uniforme e Vitelli, tutti nomi diventati di riferimento.

Pitti Uomo e la sostenibilità

“A questa edizione la selezione si è concentrata sul processo creativo che guida i designer nell’approccio responsabile – dice la curatrice Giorgia Cantarini – che si riassume in 3 R: riciclare, riutilizzare, reinventare. Riciclare ciò che si ha, Riutilizzarlo nelle collezioni, Reinventare i capi o gli accessori creativamente. Partire da quello che esiste, gli invenduti, le passate collezioni, gli scarti tessili e i materiali pronti a essere smaltiti. Il design del futuro è anche questo: non solo creare, ma reimmaginare.”

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Curious Grid

E chi sono questi designer del futuro? Primo in pista Curious Grid, marchio di upcycling specializzato in rework di tessuti  indiani e stile europeo. Figure Decorative porta invece gli zoccoli artigianali toscani fatti di pelle e pezzi per gli amanti dello streetstyle. Non mancano Junk, creatore di occhiali in Econyl con plastiche raccolte negli oceani, e Ksenia Schnaider, realizzatrice di felpe patchwork alla JW Anderson per Harry Styles.

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Ksenia Schnaider

Seguono il reinventore del completo classico Maxime e N Palmer, venditore di pezzi rigenerati e tessuti vintage dalla commistione di stampe e colori, entrambi andando verso i confini del genderless, portando la sostenibilità a Pitti Uomo.

Philip Huang preserva invece le tradizioni thailandesi del Tye and dye tingendo i suoi capi urban con tinture naturali e non chimiche, mentre per Provincia la designer Serena Novello punta sull’agender con completi tra formale e workwear.

Chiude Waste Yarn Project, il brand della maglieria patchwork realizzato con filati e maglie di recupero.

Di Michele Micera

 

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