Dave Grohl: tra i nirvana, new punk e Donald Trump
È fuor di dubbio che Dave Grohl sia una delle rock star più amate e seguite del momento. Il tour mondiale dei Foo Fighters sta andando a gonfie vele e l’edizione britannica di GQ dedica a Dave Grohl la copertina di giugno con un’intervista esclusiva. Il frontman parla di politica, della sua esperienza con i Nirvana e della musica del presente.
Donald Trump e la rottura del sogno americano.
Per Dave Grohl il sogno americano è qualcosa che non esiste più:
“The American Dream was still tangible, still desirable. Today, the American Dream is broken.”
E in particolare, riferendosi a Donald Trump, il rocker non le manda a dire. Il sentimento che prova nei suoi confronti è quello di vergogna:
“I am ashamed of our president. I feel apologetic for it when I travel.”
E rincara la dose definendo il presidente come “a massive jerk” (“un gran coglione”).
Il ricordo di Kurt.
La rock star parla anche dei Nirvana, e dei suoi intimi e personali ricordi legati alla storica band:
“For me it’s so personal. I remember everything about those records; I remember the shorts I was wearing when we recorded them or that it snowed that day.”
Quindi un pensiero corre anche verso l’amico e compagno d’avventure Kurt Cobain. Una ferita ancora aperta:
“When Kurt died, every time the radio came on, it broke my heart.”
Il “Nuovo Punk Rock”.
Poi l’intervista si sposta verso la musica. In particolare quella del presente e di come i tempi siano cambiati per il punk rock:
“In 2018, music doesn’t – and shouldn’t – sound like it did when I was 14.”.
E prende ad esempio il repper Lil Pump:
“Yet for my eldest daughter, Lil Pump is punk rock.” “…punk rock is about a state of independence and if that’s Lil Pump than so be it.”.
Intanto cresce l’attesa per il 14 giugno, data italiana per i Foo Fighters che li vedrà headliner della seconda edizione del Firenze Rocks.
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