dawn mello Gucci
Moda

Dawn Mello: la business woman dimenticata da Gucci

La storia di Dawn Mello, la business woman della moda scopritrice di giovani talenti e artefice del rilancio di Bergdorf Goodman e Gucci

Dawn Mello nasce a Lynn il 5 ottobre 1931. Figlia di Anthony e Blanche Mello, suo padre era un meccanico, sua madre una casalinga. Ha studiato a Boston alla Modern School of Fashion Design e negli anni Cinquanta si trasferì a New York per lavorare come modella. Alla fine degli anni Sessanta assume la direzione della May Company e subito dopo diventa direttrice del merchandising della moda del grande magazzino B. Altman.

Lavora al fianco di Ira Neimark, amministratore delegato del negozio. è stato lo stesso Neimark che dopo aver assunto la dirigenza dei magazzini Bergdorf Goodman nel 1975, la invita  ad unirsi a lui come direttore della moda.

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Ira Neimark e Dawn Mello davanti Bergdorf Goodman

Il rilancio di Bergdorf Goodman

L’arrivo da Bergdorf Goodman sancisce una volta per tutte il successo di Dawn Mello. Qui dimostra tutta la sua lungimiranza e il suo spirito imprenditoriale trasformando Bergdorf in un emporio di lusso di livello mondiale. All’interno vi installa le prime scale mobili e aggiunge sontuosi tappeti. Ha lavorato sull’immagine del negozio cambiandone prima l’estetica e poi anche le campagne pubblicitarie. Sotto la guida di Mello, Bergdorf Goodman da reliquia sulla Fifth Avenue è diventato un tempio del consumo di fascia alta.

Dawn Mello talent scout di giovani talenti

è stata una delle poche donne a raggiungere posizioni di leadership nella vendita al dettaglio ed è proprio durante gli anni alla direzione di Bergdorf che Mello porta alla ribalta giovani talenti come Donna Karan, Michael Kors, Azzedine Alaïa, Kate Spade, Calvin Klein, Jean Paul Gaultier, Christian Lacroix, Alber Elbaz e Tom Ford. Merito suo è anche il successo di Giorgio Armani, stilista sul quale ripose subito molta fiducia facendolo conoscere al pubblico americano.

Dawn Mello e Giorgio Armani
Dawn Mello e Giorgio Armani

Donna Karan ha ricordato una mattina all’inizio degli anni ’80 quando ha visto la prima collezione in mostra nelle vetrine di Bergdorf Goodman. Rimase fuori paralizzata.

“Mi sentivo come Audrey Hepburn che guardava dalla finestra in Colazione da Tiffany”, ha dichiarato. “Non sarei stato lì, non sarei qui ora, se Dawn non fosse stata al mio fianco.”

Le sfilate organizzate da Mello al Bergdorf sono leggendarie: per il debutto americano di Jean Paul Gaultier ha creato uno spettacolo costato ben $ 250.000. Negli spazi del grande magazzino, Mello ha fatto ricreare l’atmosfera del negozio parigino di Gaultier.

Di colui che diventerà poi l'”enfant teribile” della moda disse:

“Vede con occhi diversi. E’ raro trovare uno stilista che sia un visionario e allo stesso tempo così esigente nella qualità e nei dettagli. Lui disegna per le persone ”che non vogliono la moda sbiadita”.

Michael Kors

Erano i primi degli anni Ottanta quando passando di corsa per una via newyorkese notò un giovane vetrinista ben vestito mentre allestiva la vetrina di una boutique. Gli chiese chi avesse progettato la vetrina e il giovane rispose che era stato lui, da solo. Pochi giorni dopo, il giovane si reca presso l’ufficio di Mello portando con sè una manciata di vestiti. Colpita dal talento del giovane, decise di dargli un piccolo spazio espositivo nel negozio. Il giovane ragazzo era Michael Kors e quello fu l’inizio di una storia ormai nota a tutti, l’ennesima storia di successo passata tra le mani di Mello. Kors ha dichiarato:

“Mi ha strappato dall’oscurità in una piccola boutique sulla 57th Street chiamata Lothar’s e ha portato la mia collezione a Bergdorf Goodman nel 1981. Ha sostenuto me e tanti altri nuovi talenti, durante la sua carriera.”

L’arrivo da Gucci

Nel 1989 Dawn Mello viene chiamata alla direzione di Gucci. Maurizio Gucci, il 48enne presidente dell’azienda, credeva che Mello potesse utilizzare la stessa magia di merchandising utilizzata per Bergdorf Goodman per riportare in auge il marchio di famiglia. Infatti, il marchio Gucci era da tempo vessato da scandali familiari e da un’estetica poco glamour. Un’espansione eccessiva, una licenza sconsiderata del nome e prodotti contraffatti stavano rendendo Gucci un marchio sempre più di cattivo gusto. In qualità di direttore creativo, Dawn Mello ha trasferito la sede dell’azienda a Firenze ed ha arruolato gli artigiani fiorentini per rinnovare, attenuare e aggiornare i prodotti, comprese le borse con manico in bambù e i mocassini con filetto. In questo modo ha ripristinato il lustro di Gucci e la sua aura di esclusività. La risposta della clientela fu subito sorprendente.

Un passaggio chiave nella storia di Gucci che troppo spesso non viene ricordato, così come non è stato ricordato nel film House of Gucci. Prima della sexiness di Tom Ford e della brillante gestione di Domenico De Sole, Dawn Mello fu la vera artefice del risorgimento di Gucci dalle ceneri degli eredi.

Dawn Mello e Maurizio Gucci
Al centro della foto: Dawn Mello e Maurizio Gucci

Fu proprio lei che nel 1990 chiamò alla direzione creativa un giovane texano, Tom Ford. Dawn Mello assunse Ford su sollecitazione del suo socio, scrittore ed editore Richard Buckley diventato poi il compagno di vita di Tom Ford.

Nel 1994, lascia l’Italia e Gucci per ritornare alla direzione del caro Goodman. Muore a New York il 16 febbraio 2020 all’età di 88 anni.

Miss Mello: la signora della ribalta

Dawn Mello ha avuto il merito di essere a capo del rilancio di Gucci ed è stata tra prime donne a raggiungere il successo nella vendita al dettaglio. Con i suoi capelli biondo cenere e la sua altezza imponente è diventata icona di stile, tanto da diventare un esempio per tutti i clienti con cui ha avuto a che fare durante la carriera.

Durante gli anni da Gucci, si disse che:

Quello che Karl Lagerfeld ha fatto per Chanel, quello che Tina Brown ha fatto per Vanity Fair, quello che ha fatto Lee Iacocca per Chrysler, Dawn Mello lo sta facendo per Gucci.

Colleghi e amici hanno attribuito il suo successo a una combinazione di intuitività e tempismo perfetto. Dawn Mello, che nel corso della sua brillante carriera si è guadagnata il titolo di Miss Mello, ha sfruttato al meglio il ruolo di imprenditrice per dare visibilità a chi non l’aveva e riscoprire la bellezza delle cose.

di Flavia Iride

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