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Ddl fine vita: oggi approda alla Camera il disegno di legge sul suicidio assistito

Comincia oggi la discussione alla Camera del ddl fine vita: cosa prevede il testo

Dopo un lungo iter parlamentare, comincia oggi la discussione generale del ddl fine vita alla Camera dei Deputati. Il disegno di legge vorrebbe introdurre in Italia il suicidio assistito, ovvero l’autorizzazione alla persona affetta da patologia irreversibile o con prognosi infausta di chiedere assistenza medica per porre fine volontariamente alla propria vita.

Il testo, “Disposizione in materia di morte volontaria medicalmente assistita”, è composto di 9 articoli e regolamenterebbe quanto previsto dalla Corte Costituzionale, che in una sentenza del 2019 stabiliva i criteri per non rendere punibile l’aiuto al suicidio.

Cosa prevede il testo del ddl fine vita

I tempi per l’approvazione del ddl potrebbero essere lunghi. Infatti, non c’è ancora un accordo sul testo all’interno della maggioranza. A favore è il centrosinistra di PD, IV, Leu e +Europa, mentre contrario è il centrodestra con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Inoltre, l’associazione Luca Coscioni, che si occupa dei diritti dei malati che chiedono l’eutanasia, ritiene che il testo sia insufficiente e propone vari emendamenti.

Il testo base ricalca per gran parte la sentenza della Corte Costituzionale del 2019. Infatti, la Corte era intervenuta sulla morte di Fabiano Antoniani, meglio conosciuto come DJ Fabo. Si era stabilito che a determinate condizioni fisiche e psicologiche non si può punire l’assistenza al suicidio.

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DJ Fabo

Grazie a questa sentenza, Mario, 43enne tetraplegico da 10 anni, è stato il primo ad ottenere il via libera per il suicidio medicalmente assistito in Italia. Il ddl, per come è attualmente formulato il testo, avrebbe un effetto retroattivo. Si potrebbe quindi stabilire una sanatoria per tutti i casi precedenti di morte volontaria assistita, tra cui appunto DJ Fabo ma anche Marco Cappato.

L’articolo 8 così recita: “Non è punibile chiunque sia stato condannato, anche con sentenza passata in giudicato, per aver agevolato la morte volontaria medicalmente assistita di una persona prima della data di entrata in vigore della presente legge”.

Ddl fine vita: la differenza con l’eutanasia legale

C’è una differenza tra suicidio assistito ed eutanasia legale. In quest’ultima, infatti, si richiede l’intervento di un medico che somministri il farmaco, spesso per via endovenosa. Nel primo, invece, il medico deve solo fornire a una persona un farmaco in grado di provocarne la morte, ma l’assunzione avviene personalmente.

Dunque, l’eutanasia legale non è compresa nel ddl fine vita. Ma anche questa è una battaglia aperta nel nostro Paese. L’Associazione Coscioni, infatti, ha promosso un referendum. Questo chiede l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale sull’omicidio del consenziente. Se verrà dato l’ok dai giudici costituzionali, si chiameranno i cittadini a votare in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2022.

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Il referendum per l’eutanasia legale

 

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Editor: Susanna Bosio

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