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Ddl Zan Vaticano, legge contro il Concordato, richiesta modifica

Ddl Zan, il Vaticano attiva la diplomazia e chiede la modifica: è un evento storico

Una presa di posizione senza precedenti, quella assunta dalla Chiesa per voce del Vaticano sul Ddl Zan. Per tramite di una nota verbale consegnata il 17 Giugno, lo Stato del Papa chiede di fermare il processo di approvazione del disegno di legge contro la discriminazione omotransfobica. Le ragioni sarebbero attinenti ad una presunta violazione del Concordato, in materia di libertà di riunione, manifestazione e organizzazione. Si attende una reazione del Governo su un caso che rischia di diventare spinosissimo.

Ddl Zan, il Vaticano esce allo scoperto

Che la posizione dei vertici della Chiesa Cattolica non fosse favorevole all’introduzione del Ddl Zan non è certo un mistero. Il disegno di legge, proposto nel 2018 dal deputato PD Alessandro Zan, era già stato bocciato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

In un’occasione, il cardinale Gualtiero Bassetti aveva denunciato le ambiguità della proposta e la sua inutilità, data la presenza di altri provvedimenti contro discriminazione omotransfobica. Quello di cui si viene a conoscenza oggi, tuttavia, è tutt’altra storia, e rischia di portare lo scontro su toni ben più pericolosi. Paul Richard Gallagher, monsignore di origine britannica, avrebbe consegnato all’ambasciata italiana una nota verbale. Non era mai successo prima che il Vaticano intervenisse per vie diplomatiche su questioni legislative italiane, facoltà peraltro concessa dai Patti Lateranensi.

Paul Richard Gallagher

Perché il Vaticano vuole fermare il Ddl Zan

Questa la parte focale del contenuto della nota:

Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato.

Il Concordato citato nel messaggio è anche noto come Accordo di Villa Madama. Si tratta di un patto di carattere politico stipulato fra Città del Vaticano e Repubblica Italiana nel 1984,

come revisione dei già citati Patti Lateranensi. I passaggi che, secondo i vertici della Chiesa, sarebbero violati dal Ddl Zan disciplinano la piena libertà di organizzazione, riunione e manifestazione di pensiero e parola delle istituzioni cattoliche.

Politica, è subito polemica

Mentre si attende ancora una risposta ufficiale dal Governo Draghi, non si sono fatte attendere le prime reazioni di esponenti politici. A partire da Enrico Letta, esponente del PD, partito da cui ha origine il Ddl Zan:

 Noi sosteniamo la legge Zan e, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Siamo pronti a guardare i nodi giuridici ma sosteniamo l’impianto della legge che è una legge di civiltà.

In senso opposto si è pronunciato Matteo Salvini:

Il leader della Lega ha accolto positivamente l’uscita allo scoperto del Vaticano, dichiarandosi pronto alla discussione.

 

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