Di chi sarà il sarcofago ritrovato tra le ceneri di Notre-Dame?
Da Notre-Dame giungono voci del ritrovamento, nel corso dei lavori di ricostruzione, di una serie di preziosi elementi archeologici spuntati dal pavimento della cattedrale. Si tratta di numerose tombe secolari, riportate alla luce nella zona del transetto. Ma ciò che ha stupito gli archeologi è il ritrovamento di un sarcofago antropomorfo, che potrebbe risalire al 14° secolo.
La ricostruzione della Cattedrale parigina ha portato alla luce nuovi tesori, tra cui un sarcofago di piombo presumibilmente del 14° secolo.
I lavori alla Cattedrale più famosa di Francia e non solo
Annunciata con una nota ufficiale diramata dal Ministero della Cultura transalpino, la scoperta consiste, nello specifico, del ritrovamento di vari feretri risalenti indicativamente al XIV secolo.
Durante i lavori di restauro della Cattedrale, dovuti all’incendio avvenuto il 15 aprile 2019, il Rebâtir Notre-Dame de Paris (l’organismo designato per riparare i danni causati dal rogo) ha riportato alla luce nuovi elementi, come tombe e elementi scultorei, che possono offrire un particolare spaccato della storia dell’edificio.
Il sarcofago inaspettato
Ma tra tutti questi nuovi elementi, quello che cattura l’attenzione degli archeologi e quello del sarcofago antropomorfo.
Si tratta di un sarcofago con una struttura rivestita in piombo, ritrovata in ottime condizioni dagli studiosi. L’ipotesi è che il sarcofago sia stato seppellito sotto il pavimento della cattedrale alla fine del Trecento. Per il momento ancora non si sapiente sull’identità di chi giace al suo interno, ma si ipotizza ad un alto dignitario.
Il team di archeologi ha assunto ciò grazie una telecamera endoscopica. Infatti, attraverso un piccolo foro presente sulla struttura, il team è riuscito a constatare la la presenza nel sarcofago di pezzi di stoffa, capelli e un cuscino di foglie nella posizione della testa. Un aspetto, quest’ultimo, piuttosto comune per quanto riguarda la sepoltura di importanti funzionari.
Le analisi dei ritrovamenti continueranno nelle prossime settimane, e possibilmente a passo svelto. Il prossimo 25 marzo i lavori di ricostruzione del sito dovranno infatti riprendere, se si vuole evitare lo slittamento della data di riapertura, prevista per la primavera del 2024.
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Editor: Marta Cinnadaio
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