Di Maio lascia i 5 Stelle e riparte con un nuovo partito: chi sono i parlamentari pronti a seguirlo
Di Maio lascia i 5 Stelle: molti i parlamentari pronti a sostenerlo
È andata così alla fine, tra sorrisi, lacrime e strette di mano. Luigi Di Maio lascia i 5 Stelle in una conferenza stampa dell’Hotel Bernini e si gode il bagno di folla di quella sessantina di parlamentari pronti a seguirlo nella nuova avventura politica.
E adesso prevede un ritorno al passato a fare il bibitaro al San Paolo? No. Insieme per il futuro, si chiama così il nuovo gruppo cui il ministro degli Esteri fa capo e che conta la presenza di tutti i deputati che hanno lasciato il M5S.
Di Maio lascia i 5 Stelle e crea un nuovo partito: niente di improvvisato
Mentre il premier Draghi incassava il suo successo al Senato, con i 219 voti a favore dell’azione di sostegno all’Ucraina, Di Maio si preparava a lasciare il Movimento. Ha parlato di una “scelta sofferta“, ma ha promesso: “Nel nuovo partito non ci sarà spazio per populismi, sovranismi, personalismi e superficialità”.
Ha confermato, poi, il suo continuo sostegno al governo Draghi “con lealtà e impegno”. “Non sarà un partito personale, ma un nuovo percorso, una forza politica matura che si apre al confronto e al dialogo”, ha assicurato.
Insomma, una mossa che sembra tutt’altro che improvvisata. È piuttosto evidente, infatti, che l’iniziativa di Giggino di creare un nuovo partito fosse già in forno ancora prima del duro scontro nato con Conte, sfociato, poi, nella scissione. E proprio l’ex premier si trova ora a piedi. Non solo non ha votato la risoluzione di maggioranza per l’Ucraina e ha minacciato Draghi, ma si è rimasto con metà del suo partito. Per non parlare del danno economico che arriverà per le casse del Movimento dopo questo strappo.
Chi sono i parlamentari che seguiranno Di Maio
Di Maio darà vita a Insieme per il futuro con l’appoggio, sembra, di 62 parlamentari strappati al Movimento 5 Stelle di Conte. In particolare, si tratterebbe di una cinquantina di deputati e una decina di senatori. Anche se secondo molti la cifra sarà destinata a crescere sempre di più nei prossimi giorni, e addirittura ad uscire dai confini del Parlamento per dare vita a gruppi autonomi regionali.
A seguire Di Maio, quindi, sarebbero alcuni pezzi grossi dell’attuale governo. A partire dalla viceministra all’Economia Laura Castelli, passando per diversi sottosegretari come Pierpaolo Sileri (Salute), Anna Macina (Giustizia), Manlio Di Stefano (Esteri) e Dalila Nesci (Sud).
Ma i nomi non sono finiti qua. Ci sono anche Vincenzo Spadafora, Simone Battelli, Vittoria Casa, Filippo Gallinelli e tanti altri. Anzi, sembra che lo scounting per il nuovo partito non sia ancora concluso.
Di Maio lascia i 5 Stelle: cosa vuol dire per il governo
Dopo la scissione interna al Movimento, quindi, la Lega diventa primo partito della maggioranza a sostegno del governo Draghi con 193 parlamentari. Il Movimento 5 Stelle rimane a quota 165. Seguono Forza Italia con 134 e PD con 132.
Dunque, lo strappo di Di Maio sta già in qualche modo rivoluzionando i rapporti di forza in Parlamento.
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Editor: Susanna Bosio
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