Dolce&Gabbana FW19, elogio intimo all'eleganza.
Moda

DOLCE&GABBANA FW19, ELOGIO INTIMO ALL’ELEGANZA

Intima come una chambre segreta: la Dolce&Gabbana FW19 celebra l’italianità tanto invidiata

Codice lusso: la collezione Dolce&Gabbana FW19 consolida il suo patto d’amore con la moda nel nome della sartorialità.

Stefano e Domenico studiano i grandi della storia artistica italiana e imbastiscono una collezione che elogia il patrimonio culturale nostrano.

L’omaggio all’eleganza parte da alcune figure chiave: da Piero della Francesca a Michelangelo e Leonardo. Il Rinascimento della moda si snoda anche nelle figure eteree di Sandro Botticelli.

Due sono le parole che meglio ottengono descrizione perfetta per il défilé: “Eleganza e fatto a mano“, parola di Gabbana.

Per la collezione autunno/inverno 2019-20 Dolce&Gabbana, valore assoluto è il made in Italy, quel macro cosmo di manualità, dedizione e adorazione per il settore. Lontano da oltraggi fast dove figure chiave sono le sarte e le ricamatrici e non fredde macchine stipate in grandi e asettici capannoni.

L’amore per la sartoria prende vigore nella collezione FW19-20 firmata dal duo di stilisti.

Ricami di cristalli e filati pregiati, sete, pellicce, broccati e animalier: i codici estetici della griffe fiorsicono come in un bouquet botticelliano che sboccia sulle acconciature delle modelle.

Non manca, inoltre, un forte richiamo alla sofisticata eleganza delle dive internazionali come Marlene Dietrich, attrice anticonformista e pioniera di una moda mascolina.

 

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La voce Dolce&Gabbana è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

“Non esiste Dolce senza Gabbana e viceversa. Un destino scritto fin dalle prima pagine in gioventù, quando Stefano Gabbana e Domenico Dolce si incontrano, si innamorano e creano insieme uno dei più grandi imperi del Made in Italy.

Non senza difficoltà, a partire dalle porte chiuse in faccia degli inizi, fino ad arrivare alla condanna per evasione fiscale, dalla quale sono poi stati assolti in Cassazione, e ai processi morali per aver espresso le proprie opinioni in merito a adozioni e matrimoni gay.”

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