Dizionario Arte

donatore

Termine usato per definire una persona che commissiona e paga un’opera d’arte religiosa per esservi ritratto all’interno, come atto di devozione. Facendosi ritrarre nel quadro i donatori desideravano associare in maniera particolare se stessi alle sacre figure rappresentate, in ringraziamento di favori ricevuti o nella speranza di protezione e salvezza future. Un esempio famoso è il ritratto di Enrico Scrovegni eseguito da Giotto nella Cappella Arena a Padova (1305 ca); Scrovegni, che fece costruire e decorare la cappella per l’espiazione dei peccati del padre, è rappresentato in ginocchio di fronte alla Vergine Maria e le mostra un modello dell’edificio. Nell’arte olandese del XV secolo, una struttura molto usata per questo tipo di dipinti, resi popolari da Rogier Van der Weyden, era di dipingere la Vergine col bambino in un’ala di un dittico e il ritratto del donatore in preghiera nell’altra, uno di fronte all’altro. Nessuno di questi dittici di Rogier è giunto intero fino a noi, perché i due pannelli in tutti i casi sono stati separati, e talvolta una parte è andata smarrita, ma un noto esempio intatto di Memling è il dittico di Nieuwenhove.

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