dove si trova il donbass
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Donbass: ma dove si trova? E perché si combatte ancora oggi?

Donbass: dove si trova la Regione tanto a cuore a Putin? Tutto iniziò nel 1991 e poi con la rivolta del 2014

Dove si trova il Donbass? Nelle ultime ore Vladimir Putin ha dichiarato l’indipendenza di Donetsk e Luhansk, mandando diverse truppe russe nel territorio «per assicurare la pace». Il Donbass dal 1991 (anno in cui l’Ucraina si staccò dall’URSS) in poi ha sempre dichiarato una certa avversione nei confronti dell’Ucraina. Nasce così l’Ucraina dalla scissione con l’Unione Sovietica. Ne seguiranno anni in cui vita ed economia peggiorano. Tutt’oggi nel Donbass domina la Chiesa ortodossa fedele alla Russia staccatasi dalla Chiesa ortodossa ucraina. Nessuno in questa regione vuole rinunciare al russo.

Dove si trova il Donbass

Donbass, che significa bacino del Donec – bacino dell’omonimo fiume della Russia e dell’Ucraina, appunto il Donec – è un’area dell’Ucraina orientale divisa in tre Regioni (oblast’). La città principale è Donetsk, poi abbiamo Luhansk e Dnipropetrovsk. Da qui Kiev dista 700km. Nel Donbass vi è una predominanza di cittadini russi. Ed è proprio per questo che con la loro indipendenza, Donetsk e Luhansk sono protette dalla Russia. La cultura russa, soprattutto, in queste due zone è predominante. Tanto che 800 mila abitanti (su 5 milioni) del Donbass hanno il passaporto russo. Ma anche la Chiesa e la lingua sono perlopiù russe.

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Donetsk e Luhansk sono due Repubbliche Popolari russofone, riconosciute da Putin ieri 21 febbraio 2022. Queste due repubbliche si erano dichiarate già indipendenti dall’Ucraina nel 2014. Ne derivò una guerra che portò la morte – secondo le Nazioni Unite – di 22 mila persone.

Dopo settimane di tensione, Putin aveva ammassato migliaia di truppe al confine. Ha cercato di corrompere ogni rifugiato del Donbass con 130 dollari per scappare in Russia. E nei mesi scorsi aveva distribuito 700 mila passaporti russi.

Perché si combatte nel Donbass

Inizia tutto nel febbraio del 2014 con la rivolta di Maidan, la grande piazza centrale di Kiev. Viktor Yanukovich, presidente filorusso, scappa a Mosca, perché contrario all’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Ne conseguì la prima reazione di Putin: invadere la Crimea filorussa, penisola dell’Ucraina meridionale, oggi Repubblica autonoma federata alla Russia. Poi insorgere nel Donbass.

Il 6 aprile 2014, armati filorussi assaltano i palazzi del governo centrale nell’Est, appropriandosi di alcuni palazzi dell’Ucraina orientale. Intanto Donetsk e Luhansk si dichiarano indipendenti dall’Ucraina.

Gli accordi di Minsk

Gli scontri si fermarono con gli accordi di Minsk nel 2015, firmati da Russia e Ucraina. Gli accordi prevedevano il ritorno delle regioni ribelli all’Ucraina, in cambio di maggiore autonomia. Questi accordi non sono mai stati rispettati in realtà. Con Minsk 1 gli ucraini subirono un’altra disfatta a Debaltseve. Francia e Germania si impegnarono per Minsk 2. L’Ucraina accusa la Russia di non avere mai ritirato le truppe. La Russia al contrario accusa Kiev di essere fantoccio dell’Occidente. L’ultima “pace” di Parigi risale al 2019.

Tra offensive, controffensive e tregue, incomincerà una lunga serie di stragi, dal rogo di Odessa all’abbattimento del Boeing malese con 298 persone a bordo avvenuto il 17 luglio 2014.

Durante il suo discorso in diretta tv, Vladimir Putin fa riferimento anche alla strage di Odessa e alla rivolta di Piazza Maidan. Gli Usa la finanziarono con 1 milione di dollari al giorno.

Perché Putin vuole il Donbass

Il Donbass è una regione che ha come predominanza economica la produzione di carbone. Putin non vorrà sicuramente rinunciare a queste miniere. La regione è il tesoro delle acciaierie e degli oligarchi legati a Mosca. Inoltre, Putin non può rinunciare a questa regione, alleata nell’ipotesi di un’espansione della Nato in Ucraina.

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