draghi kiev
News

Draghi a Kiev con Macron e Scholz: torna la centralità italiana nell’Unione Europea

Draghi è a Kiev con Macron e Scholz: il programma di oggi

Questa mattina, giovedì 16 giugno, Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz sono arrivati a Kiev per la prima visita ufficiale dall’inizio della guerra. Nel corso della giornata incontreranno i rappresentanti del governo ucraino, tra cui il presidente Volodymyr Zelensky.

I tre leader hanno viaggiato insieme in treno durante la notte, per portare un messaggio di unità nella condanna alla guerra in Ucraina e nelle sanzioni verso la Russia. “Siamo venuti a portare un messaggio di sostegno, perché le prossime settimane saranno molto difficili“, ha detto Macron.

draghi kiev

Draghi, Macron e Scholz: l’incontro a Kiev

Prima di riunirsi sullo stesso treno, i tre leader europei hanno viaggiato in aereo fino a Rzeszw, aeroporto in Polonia, dove sono atterrati alle otto di sera. Intorno alle undici e trenta, poi, Draghi, Macron e Scholz si sono seduti intorno a un tavolo dello stesso convoglio per condurre un vertice improvvisato fino alle due di notte. Sono arrivati questa mattina nella capitale ucraina dopo dieci ore di viaggio, accompagnati da un centinaio di agenti di intelligence dei tre Paesi e da una rete di sicurezza ben solida.

Questa visita a Kiev ricopre un valore politico e simbolico molto importante. I tre leader europei si incontreranno faccia a faccia con Zelensky per dare prova della compattezza tra i Paesi dell’Ue e dell’Occidente.

Il viaggio era in preparazione da settimane nelle diplomazie di Roma, Parigi e Berlino. I leader sono riusciti ad incastrare le agende e passeranno quasi l’intera giornata nella capitale ucraina. I dossier più urgenti da affrontare saranno gli ulteriori aiuti militari, i negoziati sul grano, l’adesione dell’Ucraina all’Ue e la ricostruzione dell’intero Paese.

Draghi a Kiev si inserisce nell’asse Parigi-Berlino

La giornata avrà, quindi, un valore prettamente simbolico e probabilmente non porterà a veri risultati concreti, ma in qualche modo garantirà una certa risonanza politica che segnerà la storia del conflitto in corso.

Da considerare in particolar modo è il successo per l’Italia. Per la prima volta, infatti, il nostro Paese viene inserito in quello che per anni è stato soltanto un asse a due tra Francia e Germania. Il coinvolgimento di Roma in questa coppia di governo ormai consolidata è motivo di orgoglio per le nostre istituzioni.

Complice sicuramente il ruolo che in questi mesi il premier Mario Draghi è riuscito a confermare a livello internazionale in termini di diplomazia, spirito di iniziativa e credibilità.

 

Leggi anche:

Regole Covid: cosa cambia dal 15 giugno tra obbligo vaccinale e mascherine al chiuso

Calenda dopo le elezioni comunali: “via al terzo polo” ma i voti ancora non ci sono

 

Editor: Susanna Bosio

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!