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Draghi al Parlamento Europeo: «Crisi ucraina la più grave nella storia dell’Ue. Serve il cessate il fuoco»

Draghi è intervenuto al Parlamento Europeo

“La crisi ucraina è la più grave nella storia dell’Unione Europea”. Sono state queste le parole di Mario Draghi intervenuto questa mattina alla sede del Parlamento Europeo di Strasburgo. La prima volta per lui in veste di Presidente del Consiglio in occasione della plenaria dell’Eurocamera.

“Sono davvero felice di essere qui, nel cuore della democrazia europea. Voglio rendere omaggio alla memoria di David Sassoli, che ha presieduto il Parlamento Europeo in anni difficilissimi”, ha così esordito.

Sono stati toccati molti temi nel suo discorso. Dalla gestione della pandemia alla guerra e al ruolo delle istituzioni europee in questa fase così delicata. Ma anche l’intervento contro il caro-energia e la richiesta di un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia.

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Il discorso di Draghi al Parlamento Europeo

Mario Draghi ha voluto esordire con il ricordo di David Sassoli. “Durante la pandemia, il Parlamento ha continuato a riunirsi e a discutere, a testimonianza della guida di Sassoli, che non ha mai smesso di lavorare in quello che lui definì “un nuovo progetto di speranza per un’Europa che innova, protegge e illumina”. Questa visione dell’Europa è oggi più necessaria che mai”.

Come aveva già fatto la scorsa settimana Sergio Mattarella al Consiglio d’Europa, anche il premier ha ribadito la posizione dell’Italia nel conflitto russo-ucraino. L’importante ora è “lavorare per la pace“, sostenere l’Ucraina nell’azione di difesa e condannare l’operato di Vladimir Putin.

Draghi ha ribadito la necessità di sostenere il popolo ucraino, in quella che è una guerra di aggressione dove non c’è equivalenza tra chi invade e chi invece resiste. “La guerra in Ucraina – ha sottolineato – pone l’Unione Europea di fronte a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi umanitaria, securitaria, energetica ed economica”.

Secondo lui, dunque, i Paesi europei devono essere in grado di rispondere a questa crisi con le stesse prontezza, determinazione e solidarietà con cui è stata affrontata la pandemia. Per questo, “la nostra priorità ora è raggiungere quanto prima un cessate il fuoco, per salvare vite e consentire gli interventi umanitari ai civili. Una tregua darebbe nuovo slancio ai negoziati, che finora non hanno raggiunto i risultati sperati”.

Draghi e l’idea di un esercito comune europeo

Un’Europa forte è una Nato forte“, ha affermato Mario Draghi. Inoltre, ha ribadito che in primis bisogna “rendere più efficiente la spesa militare e restare uniti in un federalismo ideale“. Il premier ha lanciato la proposta di convocare una Conferenza dell’Ue sul progetto di un esercito comune. “Una Conferenza avrebbe il compito di razionalizzare e ottimizzare gli investimenti, per superare il principio delle decisioni all’unanimità”, ha detto.

Ha poi ribadito il ruolo dell’Italia, che in quanto Paese fondatore dell’Ue è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere la soluzione diplomatica”.

Draghi al Parlamento Europeo: far fronte al rincaro energetico

Sul fronte energetico, Draghi ha sottolineato che l’Italia dall’inizio della crisi ha chiesto un tetto europeo al prezzo del gas importato dalla Russia. “La nostra proposta consentirebbe di diminuire le somme che ogni giorno inviamo a Putin e che inevitabilmente finanziano la sua campagna militare”, ha aggiunto.

Il problema del costo delle bollette, che sarà al centro del prossimo Consiglio Europeo, va secondo lui risolto con soluzioni strutturali che spezzino il legame tra prezzo del gas e prezzo dell’elettricità.

A seguito degli altri interventi dei capigruppo in Aula, Draghi si è anche detto commosso per le parole spese nei confronti dell’Italia. “Vorrei ringraziare per le parole di stima che avete usato verso il mio Paese. Sono espressioni molto importanti per me, mi hanno sorpreso”, ha concluso.

 

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Editor: Susanna Bosio

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