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Draghi e il Consiglio dei Ministri d’urgenza: velocizzare l’iter di approvazione del Pnrr

Pnrr e Ddl Concorrenza: entro il 31 maggio si trovi un accordo. Non è escluso il ricorso alla fiducia

Mario Draghi mette alle strette partiti e Governo. Il Premier ha convocato ieri alle 18 un Consiglio dei Ministri d’urgenza con l’obiettivo di velocizzare l’iter di approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza con particolare attenzione al Ddl Concorrenza e alla necessità di sbloccare le concessioni per i balneari: «Consiglio dei ministri straordinario alle 18» è la convocazione improvvisa arrivata ai ministri.

Un disegno di legge che la Commissione Europea chiede ormai da anni e che ora non sembra più possibile rimandare, costringendo il Governo italiano a prendere una decisione entro il 31 maggio. Il ricorso alla fiducia non è escluso.

10 giorni, quindi, per trovare un accordo. «C’è stata semplicemente l’indicazione da parte del presidente del Consiglio di poter chiudere la legge delega entro maggio, anche con la fiducia, se necessario» ha sottolineato il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà.

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Pnrr e Ddl Concorrenza

Nel corso del Consiglio, i ministri hanno autorizzato come chiesto dal Premier Draghi la fiducia al Ddl Concorrenza, se sarà necessario.

Mario Draghi è stufo. I partiti stanno mettendo a rischio il Recovery, necessario al nostro Paese dopo la pandemia e la guerra in Ucraina.

I tempi sono da rispettare o si rischia di perdere i fondi del Pnrr, 200 miliardi, messi in secondo piano nell’ultimo periodo, ma che rimangono comunque vitali per il futuro del Paese.

Secondo Palazzo Chigi, il mancato rispetto di questa tempistica metterebbe a rischio il raggiungimento di un obiettivo fondamentale e punto principale del programma di Governo.

«Il mancato rispetto di questa tempistica – ha aggiunto Draghi – metterebbe a rischio, insostenibilmente, il raggiungimento di un obiettivo fondamentale del Pnrr, punto principale del programma di Governo» ha sottolineato il Premier Draghi.

Maria Stella Gelmini ha, infatti, sottolineato: «Bene aver ascoltato le categorie, bene aver accolto diverse proposte dei balneari, ma ora bisogna correre per rispettare gli impegni del Pnrr».

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Il Ddl Concorrenza è uno dei pilastri del Pnrr. Mario Draghi ha mostrato preoccupazione per il provvedimento fermo in commissione Industria del Senato, a causa dell’emendamento all’articolo 2 sulle concessioni delle spiagge, tema sul quale non si è ancora arrivati a un accordo.

Lega e Forza Italia vogliono ancora dei chiarimenti. I capigruppo, Massimiliano Romeo e Anna Maria Bernini, hanno chiesto «ulteriori approfondimenti sul tema delle concessioni balneari per arrivare a un testo condivisibile e quindi condiviso». Ma Mario Draghi ha messo governo e partiti alle strette: di tempo non ce n’è. E se non si arriva a un accordo, il rischio è una crisi di Governo.

La direttiva Bolkenstein

La direttiva Bolkestein è un atto approvato dalla Commissione europea nel 2006 e recepito nell’ordinamento italiano dal governo Berlusconi, nel 2010. Prende il nome da Frits Bolkesteinallora commissario per la concorrenza e il mercato interno.

L’obiettivo della direttiva è favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi: qualsiasi cittadino appartenente all’Ue può proporre all’interno dell’Unione Europea la propria attività.

Contro la direttiva Bolkestein si erano scagliati i titolari di concessioni delle spiagge italiane.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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